Il fenomeno calcio è esploso anche negli Stati Uniti: la Nazionale statunitense impegnata nei Mondiali brasiliani è riuscita a conquistare le prime pagine di tutti i principali giornali d’oltreoceano, alimentando anche il dibattito dell’opinione pubblica. Punta dell’iceberg di un interesse sempre più crescente, che si manifesta anche nell’incredibile sviluppo della Major League Soccer, il massimo campionato del soccer, torneo che nel corso degli ultimi anni ha vissuto un periodo di forte espansione sul piano sportivo e non solo. Proprio negli States, prima ancora di approdare all’Inter, Erick Thohir ha mosso i primi passi nel mondo del calcio al di là dell’Indonesia, rilevando la proprietà della franchigia dei D.C. United, la più titolata del campionato. Ma come ha lavorato sin qui Thohir negli Stati Uniti? E perché l’Inter ha fatto una scelta positiva nel siglare l’accordo di collaborazione col club della capitale? Per saperlo, FcInterNews.it ha avuto il piacere di intervistare uno dei principali rappresentanti dello staff della MLS: parola a Dan Courtemanche, vice presidente esecutivo.

Negli Stati Uniti è definitivamente scoppiata la febbre del calcio, grazie anche al buon Mondiale disputato dalla nazionale di Jurgen Klinsmann. Ma in questo processo di crescita enorme del calcio, quanto ha inciso il lavoro della Major League Soccer?
“La MLs è stata funzionale alla crescita complessiva dell’intero sistema calcistico statunitense, sia dentro sia fuori dal campo. Nella rosa degli Stati Uniti che ha preso parte all’ultimo Mondiale  c’erano 10 giocatori del nostro campionato, e altri cinque giocatori si sono formati nella MLs. Fuori dal campo, la nostra  lega e I suoi club hanno lavorato senza sosta per anni per far crescere questo sport in America, costruendo stati dedicati (adesso si gioca in 15 stadi a uso specifico dei nostri club), firmato accordi importanti coi principali network  televisivi (dal 2015 in Avanti, la Mls avrà Espn, Fox, e Univision come principali media partner nel territorio statunitense), migliorando il livello del gioco attraverso lo sviluppo dei giocatori (tutti i nostri club hanno accademie per i giovani, che offrono il risultato di portare nel campionato giocatori cresciuti in casa come Deandre Yedlin, il primo statunitense cresciuto in patria a giocare la Coppa del Mondo). E poi, attraverso degli acquisti chiave e il lavoro coi gruppi di tifosi per creare un’esperienza unica di visione del match allo stadio. Infatti, molti di quei giganteschi ‘watch parties’ (la visione pubblica collettiva delle partite, ndr) che tutti hanno visto durante il Mondiale sono stati organizzati dai team della Mls”.

Spettatori in crescita, grande audience in televisione, interesse crescente del pubblico statunitense e non solo. Ma qual è, a suo parere, il vero segreto del successo della Mls?
“Non c’è un segreto in particolare. La crescita viene dal nostro duro lavoro, da un solido business plan, dalla comprensione dei nostri tifosi e dall’amore per il gioco”.

Nel vostro torneo sono arrivati o stanno per arrivare grandi giocatori come David Beckham, Thierry Henry, Kakà, David Villa e, dulcis in fundo, Frank Lampard. Di questo passo, in futuro secondo lei il campionato statunitense può davvero ambire a essere un reale concorrente dei campionati europei?
“Il nostro obiettivo è quello di diventare uno dei principali campionati del mondo entro il 2022. E questo obiettivo lo misureremo attraverso quattro parametri chiave:
 - la qualità del gioco;
 - la passione dei tifosi;
 - l’importanza raggiunta dai nostri club;
 - il valore della nostra azienda”.

Nel soccer ha deciso di investire anche Erick Thohir, che prima di acquistare l’Inter ha rilevato i D.C. United. Può darci una sua valutazione circa l’operato del presidente indonesiano negli Stati Uniti in questi anni?
“Erick Thohir e Jason Levien, i due managing partners dei D.C. United, hanno portato una nuova energia e determinazione in quello che è il primo club del nostro campionato. Stanno provvedendo a fornire la franchigia delle giuste risorse per avere successo dentro e fuori dal campo”.

Come si è impegnato Thohir per lo sviluppo della Mls?
“Mr. Thohir ha dimostrato il suo impegno nella Major League Soccer con il suo investimento nei D.C. United. Il gruppo proprietario di questo club si è fortemente focalizzato nel garantire l’approvazione per la costruzione di un nuovo stadio a Washington”.

Tra DC United e Inter è stato siglato anche un accordo di collaborazione per gli aspetti tecnici e non solo. Seguendo in questo processo l’esempio di altri club europei come Manchester City e Real Madrid. Come giudica l’impegno preso dal club italiano per il movimento calcistico statunitense?
“Nel corso degli anni abbiamo visto nascere partnerships ad ogni livello tra i club della Mls e quelli europei. Infatti, il Manchester City è uno dei proprietari della nuova franchigia del New York City Fc. In aggiunta, le tournée pre-stagionali sono ormai parte integrante del calendario di molti club europei, e qui in Nord America possiamo fornire strutture di livello mondiale e partite competitive. Per quel che riguarda l’accordo tra Inter e D.C. United, devo dire che entrambi i club hanno già tratto beneficio da questa partnership. Le due società hanno avuto opportunità di scambio sia sul piano dei giocatori che su quello dei tecnici. Una delegazione giovanile si recherà in visita presso l’Inter più avanti in stagione, mentre questa settimana i due club parteciperanno a una seduta di allenamento congiunta all’RFK Stadium”.

La Mls è una realtà in crescita, mentre il campionato italiano sta vivendo un periodo di crisi strutturale. Quale fattore del sistema Mls suggerirebbe all’Italia da prendere come esempio dal vostro lavoro per iniziare il suo rilancio?
“Non credo sia appropriato commentare le questioni relative ad un’altra lega. Di certo, ci sono cose che ogni lega può imparare l’una dall’altra”.

Sezione: Esclusive / Data: Mer 30 luglio 2014 alle 12:21
Autore: Christian Liotta
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