Ore decisive per il futuro di Lassana Diarra, ancora in orbita Inter ma sempre con la spada di Damocle della sentenza FIFA per quanto riguarda il contenzioso con la Lokomotiv Mosca. L’avvocato Paolo Bordonaro, che insieme all’agente Marijo Knez gestisce gli interessi del maliano con passaporto francese, chiarisce in esclusiva per FcInterNews.it i termini e le aspettative della trattativa tra la società nerazzurra e il centrocampista.

Avvocato, qual è lo stato dell’arte sulla situazione Diarra-Inter?
“Quello che si legge sulla stampa in questi giorni, e nelle ultime settimane, corrisponde grossomodo alla realtà delle cose. L’Inter è interessata a Diarra e con il giocatore è stato raggiunto anche un accordo, su base triennale: ci sarebbero altri particolari da mettere a punto, per quanto riguarda il contratto, ma diciamo che non è quello il problema principale”.

E qual è?
“L’Inter non chiude e ratifica l’accordo, pur potendolo fare. Il problema è rappresentato dal contenzioso che il giocatore ha con il suo vecchio club, la Lokomotiv Mosca. La recente sentenza Chelsea – Juventus ha stabilito che la società nerazzurra non ha nulla da temere. La giurisprudenza dice che niente e nessuno potrà mai andare a chiedere qualcosa all’Inter. La recente sentenza è perfettamente sovrapponibile alla questione Diarra-Inter-Lokomotiv".

E la società nerazzurra cosa sta facendo?
“Sta cercando un accordo economico con i russi, per coprirsi da eventuali richieste di risarcimento, ma le cifre non le conosco. So che il club stima il giocatore per una cifra vicina al 6-7 milioni di euro”.

Cosa potrà succedere?
“Aspettiamo l’Inter fino a stasera o, al massimo, domani. Poi, saremo costretti ad andare altrove: ci sono più club interessati, come il Lione, l’Amburgo, il Borussia Dortmund, la Dinamo Kiev: tutti club che hanno studiato le carte, come l’Inter, e sono pronti a chiudere con il giocatore”.

Quando sentirà il diesse Ausilio?
“Ci siamo sentiti abbastanza nelle ultime settimane: aspetto che si facciano vivi loro…”

Sezione: Esclusive / Data: Mer 28 gennaio 2015 alle 15:04
Autore: Giuseppe Granieri
vedi letture
Print