Sorteggio decisamente complicato per l'Inter, con l'urna di Nyon che ha riservato il temibile Wolfsburg per gli ottavi di finale di Europa League. Il club tedesco, dopo anni di purgatorio seguiti al successo a sorpresa in Bundesliga nel 2008-09 con protagonisti Dzeko e Grafite, in questa stagione sta raccogliendo i frutti di un lavoro di ricostruzione partito circa un biennio fa. E i risultati sono lì a dimostrare la bontà del progetto. Un mercato di primo piano ha condotto i verdi a occupare la seconda piazza in Bundes alle spalle del Bayern, con il sogno Europa League nel cassetto. In estate sono arrivati, tra gli altri, Hunt e Jung, mentre nei mesi precedenti c'erano stati i tesseramenti pesantissimi di Luiz Gustavo, Perisic e De Bruyne. A gennaio 2015, poi, il colpaccio Schürrle non ha fatto altro che confermare le alte ambizioni del club. A -8 dal Bayern ma addirittura a +10 dal Borussia MG, il Wolfsburg è praticamente certo di giocare la prossima Champions League.

LA TATTICA – Il tecnico Dieter Hecking preferisce giocare un moderno 4-2-3-1, con la manovra che è in grado di svilupparsi con esiti proficui tanto sulle corsie esterne quanto per vie centrali. Sulle fasce sono determinanti i due laterali bassi: a destra c'è Jung, che tanto piaceva all'Inter ai tempi dell'Eintracht Francoforte, mentre a sinistra c'è un altro profilo che per settimane ha stuzzicato la fantasia dei tifosi nerazzurri, ossia lo svizzero Rodriguez. Con Perisic e Hunt ai box (l'ex Weder potrebbe saltare il doppio confronto con la squadra di Mancini), davanti ai mediani Guilavogui e Luiz Gustavo agiscono in tre: Vieirinha, De Bruyne e Schürrle. Tre elementi in grado di abbinare velocità e qualità. La punta è Dost, che sta trovando una grande continuità sottoporta.

I PERICOLI – Proprio il 25enne centravanti olandese è la punta di diamante di un complesso che da mesi funziona quasi alla perfezione, come dimostra il 4-1 rifilato al Bayern Monaco al rientro dopo la sosta invernale. L'ex attaccante dell'Heerenveen fin qui ha collezionato 14 gol in 18 presenze totali in stagione, trovando una maglia da titolare ormai senza concorrenza dopo l'addio di Olic. Ma occhio a chi supporta l'azione di Dost. De Bruyne e Schürrle, strappati a Mourinho, sono due giocatori che ormai tutti conoscono. Meno reclamizzato il lusitano Vieirinha, che però risulta determinante sia per i suoi strappi, sia per l'equilibrio tattico che riesce a conferire a tutta la squadra. E anche i primi cambi sono di livello: Perisic al momento fuori per infortunio, sarebbe un titolare; Caligiuri, Träsch e Schäfer assicurano rendimento alto; Bendtner può tornare sempre utile.

PUNTI DEBOLI – Dura trovare falle nel sistema di Hecking. La difesa può contare su due elementi di sicura affidabilità come Naldo e Knoche, che abbinano esperienza (il primo) e strapotere fisico (il secondo). E poi il reparto è difeso ottimamente da gente come Luiz Gustavo e Guilavogui, capaci tanto di gestire la sfera in fase di possesso quanto di schermare la propria area nei momenti di difficoltà. Forse in questo caso le riserve non sono di grande livello e l'assenza di uno dei due difensori centrali potrebbe rappresentare un problema per l'allenatore.

LA STELLA – Kevin De Bruyne. E' il belga classe '91 la vera stella della squadra. Dopo il prestito al Werder Brema e quello successivo al Wolfsburg, Mourinho l'ha ceduto definitivamente al club tedesco per oltre 20 milioni. Soldi ben spesi, visto l'altissimo rendimento. In questa stagione: 32 presenze, 11 gol e 16 assist. Impressionante. De Bruyne è ambidestro e può giocare sia dietro la punta, sia partendo dall'esterno. Ha passo, gamba, rapidità, dribbling, ultimo passaggio e tiro in porta. Per Medel e compagni il compito sarà durissimo.


FORMAZIONE DI BASE:

WOLFSBURG (4-2-3-1): Benaglio; Jung, Knoche, Naldo, Rodriguez; Guilavogui, Luiz Gustavo; Vieirinha, De Bruyne, Schürrle; Dost.
Allenatore: Hecking.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 27 febbraio 2015 alle 17:02
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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