La miglior difesa è l’attacco. Vero, ma a volta una difesa migliore ti aiuta ad attaccare. Così come nella scorsa stagione, Walter Mazzarri ha iniziato a lavorare molto sulla fase difensiva, senza rinunciare mai al suo credo tattico che prevede tre giocatori davanti al portiere. Da questa estate, però, l’allenatore ha coltivato anche la fase offensiva, forte di una stagione in più di rodaggio dei propri difensori, ai quali uscito Samuel si è aggiunto Vidic, profilo sempre di altissimo livello. La sicurezza acquisita dalla retroguardia permetterà all’Inter, nel tempo, di guadagnarne in fase offensiva, avanzando il baricentro e presentandosi il più delle volte con due punte e centrocampisti dai piedi buoni. Mazzarri ci sta ancora lavorando, ma può farlo con la consapevolezza di aver reso solido il reparto arretrato a prescindere dagli interpreti.

HANDANOVIC A RIPOSO - I numeri legittimano il lavoro svolto finora dal tecnico e dal suo staff. In 5 partite ufficiali, Handanovic non ha mai raccolto il pallone in fondo alla propria rete. Andando nello specifico, nelle partite disputate finora l’Inter ha concesso all’avversario un totale di 39 tiri, di cui solo 7 hanno inquadrato lo specchio della porta. Nel bilancio complessivo, figurano conclusioni dalla distanza, ravvicinate ma anche rimpallate dal nerazzurro di turno. Per questo più che considerarli tiri, andrebbero catalogati come tentativi. A onor del vero va evidenziato che finora l’Inter non ha affrontato le cosiddette big d’Italia o d’Europa, soprattutto in coppa dove lo Stjarnan non ha rappresentato certo un pericolo per Handanovic. Ma in Italia certo non ci si può distrarre, e lo testimoniano gli 11 tentativi del Torino e i 13 del Sassuolo, le squadre che hanno cercato più di tutte la via del gol contro l’Inter. E i granata hanno calciato persino un rigore, rispedito al mittente Larrondo dal portiere sloveno. Che, numeri alla mano, è dovuto intervenire poco più di una volta a partita di media. Roba da dormire su due guanciali.

EFFETTO VIDIC - Oltre alla stagione di rodaggio per i vari Ranocchia, Juan Jesus, Campagnaro e Andreolli, confermati in rosa, a fare la differenza è stato l’arrivo di Nemanja Vidic, che dall’alto della sua esperienza e, da non trascurare, del suo talento, ha ‘contagiato’ tutti i compagni. Sono infatti migliorate le prestazioni dei singoli, che con le spalle coperte dal gigante serbo commettono meno errori e scendono in campo con più serenità. Difficile trovare, in questo scorcio iniziale di stagione, voti bassi tra i difensori. Con l’esordio di Campagnaro ieri, tutti hanno avuto una chance per giocare e anche senza Vidic (assente al Meazza contro Stjarnan e Sassuolo) si è disimpegnato nel modo giusto, assicurando un apporto significativo al bilancio della squadra.

COPERTA CORTA - Va aggiunto, inoltre, che se la difesa è ancora imbattuta parte del merito va al centrocampo, in grado di fare filtro e arginare le incursioni avversarie con i giusti tempi. Ovviamente, tutta questa attenzione alla fase difensiva che parte dal centrocampo ‘pesa’ sulla manovra offensiva. Finora è successo sia a Torino che ieri a Kiev contro il Dnipro, quando la coperta per una ragione o per l’altra è parsa piuttosto corta. Ma Mazzarri sta lavorando proprio per proporre un’Inter organizzata dietro ma sempre pericolosa davanti, possibilmente con il doppio attaccante. Adesso si attendono avversari più impegnativi dal punto di vista offensivo, i classici test che possono confermare o confutare una sensazione. Già a Palermo, campo ostico per la storia recente dell’Inter, serviranno ulteriori conferme. Ranocchia, Vidic e Juan Jesus sono allertati.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 19 settembre 2014 alle 16:06
Autore: Redazione FcInterNews.it
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