Dal 1982 (primo Mondiale dopo la riapertura delle frontiere) al 2006 l’Italia è sempre stata forte, a prescindere dai risultati. Cosa è successo dopo, anche a livello di club? Alessandro Del Piero risponde così alla Gazzetta dello Sport: "Calciopoli è stata come una bomba atomica: nel 2006 si è rotto il calcio. E non mi riferisco solo alla Juve. Da quel momento i grandi campioni sono andati a giocare all’estero e le altre nazioni sono cresciute esponenzialmente: la Premier è esplosa grazie alla bravura nella gestione dei vari brand all’estero e alla cessione oculata dei diritti tv; Real e Barcellona sono andati avanti con le rispettive politiche societarie; la Germania ha completato il percorso iniziato quando le fu assegnato il Mondiale del 2006; perfino in Francia sono arrivati grossi investitori stranieri a trasformare club come Psg e Monaco. L’Italia, invece, è crollata. Poi la Juve ha iniziato la risalita e il Napoli sta facendo un cammino importante".

Sarà sfida-scudetto a quattro squadre fino alla fine o qualcuno si perderà per strada?
"Speriamo restino tutte in corsa. Sarebbe divertente".

Al Mondiale tiferà Australia?
"Ci sono tante squadre simpatiche. L’Australia, l’Islanda che ci ha rubato il cuore, il Perù. Sarà divertente tifare per una squadra diversa ogni giorno".

Detto tra noi, cosa risponderebbe a un’eventuale chiamata della Federazione?
"Non ho il numero memorizzato, quindi lascerei squillare. Poi, se dovessero lasciarmi un messaggio, lo ascolterei".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 24 novembre 2017 alle 10:55 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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