Qualcuno li ha definiti "fortunati". Qualcun altro "casuali". Intanto, quei 6 punti sono lì e l'Inter è l'unica delle big che ne ha vinte due su due. Avversari non irresistibili? Può essere. Ma a ciò va anche aggiunto che la squadra nerazzurra è quella che è cambiata di più durante questo mercato, cosa che depone a favore di Roberto Mancini. Il tecnico marchigiano pensa a come inserire gli ultimi tasselli della rosa per incastrarli alla perfezione e garantirsi un'Inter di vertice. "La costruzione dell’Inter che ha immaginato accusa ancora un po’ di ritardo perché due pedine importanti del suo risiko, Perisic e Felipe Melo, sono appena arrivati e ci vorrà un po’ per definire certi aggiustamenti, forse addirittura per valutare qual è il sistema di gioco più adatto (il 4-3-3, come da idea originaria del tecnico, o il 4-2-3-1?) - conferma la Gazzetta dello Sport -. Però aver iniziato il cammino con due vittorie può avere un’importanza psicologica i cui contorni potranno essere meglio definiti dal derby: dovesse andar bene anche quello, con le non impossibili sfide con Chievo e Verona a seguire e soprattutto un ulteriore regalo del calendario – gli scontri diretti con Fiorentina, Juve, Roma e Lazio tutti in casa nel girone di andata – l’Inter avrebbe tutto per autoimporsi, ma anche imporre, un passo da corsa".

Un dato da non sottovalutare è l'assenza nerazzurra dalle coppe europee. Duole indubbiamente non partecipare alle competizioni internazionali, ma in una fase di rinascita può essere un bell'aiuto non avere impegni extra che non siano quelli del campionato. Ricordate la prima Juve di Conte? Ecco. Un aiuto che si riverbera ovviamente sulle settimane 'lunghe' a disposizione del Mancio per impartire le proprie lezioni di tattica. "Da centrocampo in su c'è una varietà di soluzioni che gli consentiranno di studiare tante Inter diverse: da una partita all’altra, o nell’ambito della stessa partita - afferma ancora la Gazzetta -. A seconda delle esigenze: la più solida possibile, con la coppia Medel-Melo (insieme davanti alla difesa nel 4-2-3-1 o nei tre di centrocampo); equilibrata, con Kondogbia e Brozovic interni e Palacio e Perisic, che sanno anche sacrificarsi, esterni offensivi; più offensiva, con Lijaic e/o Jovetic attaccanti larghi, anche se Jojo ormai dà il meglio più vicino alla porta; spregiudicata al massimo, con le tre 'ic' dietro a Icardi". Tante le opzioni per un'Inter finalmente di vertice. Come vuole Thohir e come vuole Mancini.

Sezione: Copertina / Data: Sab 05 settembre 2015 alle 08:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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