Jovetic perfezione, Guaro numero uno. Yuto, 10 senza lode

Dopo due giornate di campionato l'Inter è a punteggio pieno e, a due giorni dalla chiusura del mercato, andiamo a ripercorrere quali sono stati i numeri che hanno caratterizzato la seconda uscita ufficiale della stagione nerazzurra in quel di Modena nel consueto appuntamento con "Da Zero a Dieci".

ZERO - I passaggi filtranti tentati dai giocatori nerazzurri al Braglia. Questo dato può esemplificare le difficoltà avute dai nerazzurri nel creare gioco e rendersi pericolosi. Trattasi di uno di quegli aspetti da migliorare soprattutto con l'arrivo dei nuovi innesti che consentiranno a Mancini di giocare come nelle sue idee.

UNO - Il passaggio chiave trovato da Fredy Guarin, quello per il gol del vantaggio nerazzurro (non può considerarsi assist perché Jovetic vince un rimpallo prima di segnare). Il colombiano, a lungo criticato, galvanizzato dalla fascia di capitano è stato autore di una prestazione positiva che lo fa salire rapidamente nelle gerarchie della squadra da stabilie nel corso di queste due settimane che portano al derby.

DUE - Le vittorie ottenute dall'Inter negli ultimi minuti della gara. Questo è un segnale in netta controtendenza con l'anno scorso quando i nerazzurri sono stati la squadra con più punti persi nell'ultimo quarto d'ora di gioco. Questa inversione di tendenza, sul breve periodo, ha fatto sì che l'Inter abbia due punti in più rispetto alla passata stagione e, soprattutto, abbia accumulato qualche punticino in più sulle rivali.

TRE - Il numero della perfezione o, per renderlo più chiaro in chiave Inter, il numero di Stevan Jovetic: con ben tre gol il montenegrino è l'unico marcatore stagionale dei nerazzurri ed è quello in grado di accendere la luce in ogni momento creando pericoli e problemi alle difese avversarie. Nell'attesa che l'Inter recuperi Icardi, verosimilmente per il derby, i tifosi possono contare su un ritrovato JoJo.

QUATTRO - Le parate di Samir Handanovic nella gara del Braglia, e fra queste non figurano alcuni veri e propri miracoli effettuati a gioco fermo (uno in particolare su Matos). Lo sloveno si conferma uno dei migliori portieri del campionato e un valore aggiunto a questa squadra.

CINQUE - I tiri in porta dell'Inter ma, curiosamente, anche quelli del Carpi. Altro dato, dunque, che fa capire come la gara sia stata molto equilibrata e che la vittoria nel finale è un jolly pescato dai ragazzi di Mancini che può aiutare sensibilmente a sollevare il morale della squadra.

SEI - Gli under-25 schierati titolari da Roberto Mancini. Questi sono esattamente il doppio degli over 30 proposti dall'inizio (Handanovic, Miranda e Palacio). Thohir, dunque, vede accontentata la sua voglia di gioventù in rosa e con l'arrivo di Telles e Ljajic l'età media non potrà che abbassarsi (senza scordare il ritorno del classe '93 Icardi).

SETTE - Il numero di Geoffrey Kondogbia. Arrivato in pompa magna a Milano, il francese fatica a entrare in partita e a pieno ritmo nella squadra nerazzurra. Quando accende la luce si intravedono sprazzi di classe, però non può limitarsi solamente a questo e di certo migliorerà con il passare del tempo.

OTTO - La percentuale di tiri provenienti dal lato destro del campo da parte dell'Inter. Questo dato si può spiegare con la prova incolore di Rodrigo Palacio che difficilmente si è accentrato da destra per tentare la conclusione. Anche per questa ragione sul mercato è arrivato Perisic, che fa di questo fondamentale un suo punto di forza.

NOVE - I duelli di testa vinti dalla J.M. Connection (più noti come Jeison Murillo e João Miranda) nella gara di domenica sera contro il Carpi. Un solo gol subito e pochi pericoli corsi in difesa nelle due partite fin qui disputate: la nuova coppia di difensori centrali nerazzurri sta già guadagnando consensi fra i tifosi nerazzurri.

DIECI - I minuti, senza recupero, disputati da Yuto Nagatomo che si è reso protagonista in negativo in occasione del gol del pareggio di Di Gaudio. Il giapponese alla fine è rimasto a Milano, ma sicuramente i suoi spazi diminuiranno sensibilmente visto l'elevato numero di terzini nella rosa dell'Inter.