L'Inter rallenta parzialmente la propria corsa all'Europa League pareggiando 0-0 contro il Chievo Verona in quella che sulla carta era la partita più semplice da qui alla fine dell'anno. In questo nuovo appuntamento con "Da Zero a Dieci" andiamo a ripercorrere i dati salienti della gara tenutasi al Meazza domenica pomeriggio.
ZERO - I minuti al termine del recupero quando Alberto Paloschi si è presentato davanti a Samir Handanovic con l'occasione di portare i 3 punti a Verona. Nel post-partita il portiere sloveno ha affermato di non aver avuto il tempo di pensare a quello che sarebbe potuto succedere, ma i tifosi hanno subito paventato una nuova beffa sulla scia di quella accaduta contro il Torino all'inizio del girone di ritorno. Per fortuna non è andata così.
UNO - Il punto portato a casa dai nerazzurri. Sarebbe stata la giornata perfetta quella che si concluderà domani con Torino-Empoli per tornare all'interno delle prime sei e avere il destino nelle proprie mani, ma i nerazzurri non ne hanno saputo approfittare e adesso dovranno riuscire a fare qualche punto fra Lazio e Juventus per non dover dire addio all'Europa.
DUE - I passaggi filtranti in 90 minuti degli uomini di Mancini. Contro le squadre arroccate in difesa l'Inter fa molta fatica e domenica è stata solamente l'ennesima conferma. Manca la velocità nella circolazione di palla e l'imprevedibilità che può mettere in difficoltà una difesa raccolta tutta negli ultimi 25 metri di campo. Su questo particolare, non da poco, bisognerà lavorare nella prossima stagione.
TRE - I moduli cambiati da Roberto Mancini nella gara contro il Chievo. Dopo essere partiti con il classico e consueto 4-3-1-2, si è passati al 4-2-3-1 fino ad arrivare al 4-3-3 nel tentativo di allargare la difesa di Maran. L'idea era corretta perché è questa di solito la maniera enciclopedica di cogliere impreparati gli avversari racchiusi al limite della loro area, ma forse il troppo poco tempo a disposizione non ha permesso di portare a casa la vittoria.
QUATTRO - I tentativi da parte del Chievo di rubare palla a Fredy Guarin, ma di questi solo uno è andato a buon fine. Il colombiano non è stato autore di una partita positiva, specialmente nel primo tempo, ma la sua duttilità è servita a Mancini per poter cambiare la disposizione della squadra in campo nel serrate finale.
CINQUE - Le decine di rinvii da parte del Chievo per un totale di 50 palloni liberati dalla difesa di Maran. Questo è il dato che meglio riassume ed esemplifica il tipo di prestazione messa in campo dal Chievo: classico catenaccio italico con ripartenze veloci, magari nate da uno di questi rinvii, come in occasione della chance capitata sui piedi di Paloschi.
SEI - I tiri provenienti dalla destra dell'attacco dell'Inter. Sui 23 totali, il 26% proveniva da quella zona di campo che, per assurdo, è stata quella di massima spinta nella fase finale della gara di domenica pomeriggio.
SETTE - Le conclusioni dell'Inter portate dall'interno dell'area di rigore. Sembra palesarsi di nuovo un vecchio problema della squadra nerazzurra, quella del cinismo. Avere 7 opportunità dentro i 16 metri e non riuscire a segnare un gol fa aumentare il rammarico per come è terminata la gara.
OTTO - I minuti passati dall'inizio della ripresa al primo cambio effettuato da Mancini, Podolski per Brozovic. Tante volte si critica la gestione dei cambi da parte del tecnico jesino, ma proprio come contro la Roma, domenica ha provato a sistemare la gara inserendo tutti gli uomini offensivi a disposizione. Questa volta, però, non è andata come la settimana scorsa.
NOVE - Il numero di maglia di Mauro Icardi, che con i veronesi non è riuscito a trovare la via del gol interrompendo la propria striscia di reti consecutive. Ma l'argentino si è molto sacrificato in fase di pressing e di costruzione della manovra, tanto da avere pochi palloni realmente giocabili. Per Mauro due tiri, uno da dentro l'area (parato da Bizzarri) l'altro dal limite fuori di poco, con una splendida rovesciata.
DIECI - Le giornate passate, con l'ultima, da cui l'Inter non riesce a infilare la terza vittoria consecutiva. Domenica sarebbe servita moltissimo ai fini della classifica e difficilmente da qui a fine campionato i nerazzurri potranno riuscire a conquistare nove punti in tre gare, visto il calendario.
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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