Si conclude con una vittoria sul Dnipro il giorno del 50° compleanno di Roberto Mancini e con la conseguente aritmetica qualificazione ai sedicesimi di finale di Europa League per l'Inter, che così potrà affrontare serenamente la lunga trasferta a Baku e il resto della prima parte di stagione, prima della sosta invernale. La gara non è stata semplice e la andiamo a ripercorrere in questo nuovo appuntamento con “Da Zero a Dieci”.
ZERO – Le conclusioni provate da Mauro Icardi nei cinquantacinque minuti giocati contro il Dnipro. Schierato ala sinistra, l'argentino è sembrato per molti tratti lontano dal gioco, quasi fuori dalla partita e questo dato identifica al meglio le difficoltà incontrate da Maurito nella serata di ieri, non solo per colpa sua. Però se il tuo capocannoniere non riesce a tirare nemmeno in un'occasione, vuol dire che qualcosa è andato storto.
UNO – Il gol in maglia nerazzurra di Zdravko Kuzmanovic. Dopo 40 presenze il giocatore serbo ha trovato finalmente il suo primo gol risponendo anche a chi lo ha lungo criticato sin dal suo arrivo nel gennaio 2013. Dopo i quattro assist, il Kuz ritrova la rete che gli mancava dai suoi trascorsi con lo Stoccarda.
DUE – Le espulsioni di Ranocchia con la maglia dell'Inter in 129 partite disputate in nerazzurro (l'altra avvenne in Novara-Inter, serata che a lui costò tre giornate e a Gasperini la panchina). Non proprio il modo più saggio per farsi espellere da parte del capitano, con Il secondo giallo rimediato soprattutto per distrazione. Ma fortunatamente la squadra ha saputo reagire e trovare il vantaggio, per poi difenderlo fino alla fine.
TRE – Le partite consecutive in cui l'Inter è andata in svantaggio, essendo poi costretta a rimontare. Oltre al dato già citato, questo rende l'idea di come i nerazzurri in questo periodo soffrano le fasi iniziali della gara, vedendo gli avversari passare a condurre. Il dato curioso è che in tutte e tre le occasioni, i gol sono arrivati su contropiede (causati da palle perse dai nerazzurri) e nel primo tempo, segnale di una mentalità molto aggressiva, a volte anche fin troppo.
QUATTRO – Le presenze di Pablo Daniel Osvaldo nella fase a gironi di Europa League, ultima festeggiata con il primo gol nella competizione (ne aveva segnato uno nel preliminare contro lo Stjarnan). Il ritorno dell'attaccante ex Roma, a questi livelli, è quello che Mancini e i tifosi nerazzurri si aspettavano per poter ricominciare il proprio percorso in campionato, in cui Osvaldo ha segnato quattro reti.
CINQUE – Le gare servite all'Inter per qualificarsi ai sedicesimi di Europa League come prima nel gruppo F. Qualificazione rimandata di un turno visto che poteva già arrivare a Saint-Etienne, ma adesso i nerazzurri possono rilassarsi e concentrarsi già sulla fase a eliminazione diretta, magari dando spazio ai giovani in quel di Baku.
SEI – Le partite che, con tutta probabilità, avrà saltato per infortunio Hernanes dal suo arrivo all'Inter dopo il posticipo di domenica contro la Roma. Sino a questo punto della stagione il brasiliano ha mancato 4 partite in questa stagione e, visto il problema all'adduttore, è probabile che non parta per Roma, marcando visita per la quinta volta in stagione. Quello che doveva essere un valore aggiunto dell'Inter, a causa degli infortuni, non ha potuto esprimersi ancora al meglio.
SETTE – Il voto in pagella di Zdravko Kuzmanovic, Samir Handanovic e Pablo Daniel Osvaldo. Sono stati sicuramente loro a rendere al meglio in questa serata di Europa League sigillando con i propri timbri la qualificazione dell'Inter. Il serbo ha trovato il suo primo gol con la maglia nerazzurra, mentre il portiere sloveno prosegue la sua imbattibilità dagli undici metri (siamo a sei rigori consecutivi parati) e, soprattutto, è risultato decisivo in almeno un'altra occasione, sebbene non sia apparso impeccabile in occasione del gol di Rotan.
OTTO – I tackle provati da Gary Medel che, però, ne ha vinti solo due. Tanta corsa per il Pitbull al rientro, ma poca sostanza, o meglio, meno di quella a cui aveva abituato nella prima parte di stagione. Sicuramente ha l'attenuante di aver giocato in un sistema tattico diverso, con meno copertura da parte delle mezzali, adesso più votate a offendere che a proteggere, ma altrettanto sicuramente può e deve cambiare passo.
NOVE – Le vittorie stagionali in gare ufficiali dell'Inter. Siamo alla fine di novembre e ancora i nerazzurri non hanno raggiunto la doppia cifra, sebbene le partite disputate siano 19. Dopo un avvio con 6 W nelle prime 9 gare, i milanesi si sono fermati raccogliendo, fra Europa League e Campionato, 3 vittorie nelle successive dieci. Bilancio magro, a dir poco.
DIECI – I cross provati, sui 14 totali, da giocatori che non fossero i terzini dell'Inter (Nagatomo, Campagnaro e Dodò). Di questi dieci, solo 3 sono stati completati. Che ci sia un problema nella spinta degli esterni è ormai acclarato e questo dato si amplifica maggiormente se si considera che, dei quattordici totali, ben otto vengono dai vertici dell'area di rigore, prova della poca voglia e delle poche possibilità di arrivare sul fondo da parte dei nerazzurri, anche in virù di un modulo che si focalizza meno sugli esterni.
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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