Tra la necessità di rispettare i paletti che verranno imposti dalla UEFA con maggior fermezza dopo le verifiche sui conti alla volontà di accontentare Mancini e costruire una squadra da primato. L'Inter, nei prossimi mesi, si troverà a dover lavorare con crescente ingegno per allestire una rosa di primo piano: se in precedenza il restare nei margini del Fair Play Finanziario era una scelta, adesso diventerà un obbligo tassativo. Multa (6-7 milioni) e riduzione della Lista UEFA (da 25 a 21-23 elementi) si accompagneranno all'indicazione tassativa di non spendere sul mercato di più di quanto si guadagni.

QUALCHE CONTO – Da sottolineare come il club abbia già impostato numerose operazioni per l'estate, sia in entrata che in uscita. Arriverà Murillo per 8 mliioni, mentre si incasseranno i soldi di Bonazzoli e Duncan dalla Samp (totale: circa 10 milioni). E si attendono i risultati di Sunderland, Bologna e Chievo, che dovrebbero poter riscattare Alvarez (11), Mbaye (3) e Schelotto (3), senza dimenticare l'obbligo di riscatto per 5 milioni che ha l'Estudiantes per Alvaro Pereira. Circa 22 milioni di incasso, da utilizzare per le rate di Shaqiri, di Dodò, Brozovic, Santon, Hernanes e anche Medel.

SACRIFICI PER COMPRARE – E allora ecco che ci sarà bisogno di uno o più sacrifici per allestire la squadra che ha in mente Mancini. “Il Mancio ha la giusta fissa di Yaya Touré, che il City vorrebbe blindare: compirà 32 anni a maggio, valore ragionevole 15 milioni – conferma la Gazzetta dello Sport –. Poi, Darmian: Cairo ne chiede 20, in mezzo potrebbe infilarsi l’altra metà di Benassi (valutata circa 3-3,5 milioni). Poi, due parametri zero: Gignac e Toulalan (il secondo più vicino). A seguire, ecco il mirino su Babacar (detto che Dybala costa troppo e vuole la Champions, come Dzeko): il senegalese della Fiorentina (21 anni) è in scadenza nel 2016, a 13 milioni si può fare a patto che non rinnovi il contratto. Lavezzi è nel mirino da due anni, e per sostituire Handanovic l’indiziato è Perin: 16 milioni la valutazione. Mettiamo che l’Inter, in entrata, faccia questa rivoluzione: come poterla sostenere? Ovvio che in prima fila per le cessioni ci sia Icardi: davanti a 40 milioni (Chelsea in pole) l’Inter potrebbe crollare. Handanovic vuole la Champions e se arriva una squadra con 12 milioni potrebbe andare. In più, Nagatomo potrebbe salutare come Vidic, Kuzmanovic e l’ottimo Palacio (ma solo se la caviglia darà noie). Occhio a Hernanes: acquistato a 20, considerando l’ammortamento non dovrebbe andarsene a meno di 13. Poi, sia chiaro, non è detto che questi siano i prescelti. Per dire: e se per Guarin (riattivatissimo da Mancini) arrivasse un’offertona? Oppure per Juan Jesus (pur se apprezzato dal tecnico)? Perché magari Icardi resta davvero. E qui il puzzle avrebbe altre tessere: con costi minori e, su timbro-Uefa, movimenti ridotti o magari solo diversi”. Erick Thohir e il suo staff si rimbocchino le maniche: ci sarà tanto lavoro da fare per far tornare l'Inter ai vertici del calcio italiano ed europeo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 05 marzo 2015 alle 08:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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