L'Inter doveva vincere e ha vinto. Non sarà stata la migliore Inter della stagione, proprio no, ma era una finale perché il pareggio non bastava. E allora vale tutto: vale anche un primo tempo striminzito e timoroso, e vale una ripresa più di lotta che di governo. Vale, soprattutto, il gol di Antonio Candreva, che fa felice De Boer e gli garantisce un po' d'ossigeno dopo critiche frankamente esagerate.

QUATTRO CAMBI – Il tecnico olandese ne cambia quattro rispetto al Cagliari. Tra lacune di lista dovute ai paletti della Uefa e necessità di far risposare dei titolari, ecco che in campo vanno Nagatomo, Gnoukouri, Eder e, soprattutto, il riabilitato Marcelo Brozovic. Come di consueto, quello di De Boer non è un 4-2-3-1 come in tanti erroneamente deducono, ma un chiaro 4-3-3 che in fase di non possesso passa velocemente al 4-5-1 visto che Candreva da una parte ed Eder dall'altra si schiacciano sulla linea di Medel, Gnoukouri e Brozovic. I nerazzurri stentano, perché gli inglesi sanno come e dove attaccare. Si vede che la squadra di Claude Puel è in fiducia, anche nei dettagli.

VOTA ANTONIO – L'Inter, però, tiene. Più grazie a Miranda (baluardo) che a Murillo (svagato). E, piano piano, la squadra di casa sale di rendimento e acquista consapevolezza, anche perché con l'andare dei minuti i Saints calano logicamente. Il finale di prima frazione fa ben sperare, l'avvio di ripresa conferma la tendenza e arriva la rete di Candreva: Santon scende a sinistra e crossa, Antonio spacca la porta per l'1-0. Gran gol dell'ex laziale, finalmente a bersaglio dopo i (tanti) tentativi vani di queste prime settimane in nerazzurro.

GRAZIE VIRGIL – L'Inter gioca una partita seria, perché limita gli errori, presta meno il fianco e, anche per via degli interpreti, appare più compatta. L'assenza di brillantezza di manovra la si nota, perché gente come Banega e Joao Mario non puoi regalarla a nessuno, ma in compenso va sottolineato un atteggiamento pragmatico e un Brozovic dentro il match. Forse anche troppo, visto che si fa cacciare per due falli ingenui e costringe i suoi a un finale in apnea. Handanovic ci mette del suo, ma il 'grazie' generale per la serata va all'indirizzo di Virgil Van Dijk. Il centrale olandese non copre a dovere sul gol di Candreva, non insacca l'1-1 sparando addosso al portiere nerazzurro da due passi e nel finale – quando Puel lo schiera punta per sfruttarne l'altezza – rischia di ristabilire la parità numerica tentando di sferrare un calcione a D'Ambrosio (gli ufficiali di gara dormono sonni sereni nella circostanza).

CUORE, CORAGGIO E COMPROMESSO – Un passo indietro (forse anche due) sotto il profilo del gioco, ma certamente uno avanti sotto quello della lettura tattica. Squadra diligente, al cospetto di un avversario di valore che, a differenza dell'Inter, aveva il morale a mille. Cuore e coraggio le altre due componenti fondamentali per questi tre punti vitali per il cammino europeo. Magari De Boer arriverà al compromesso, lo stesso che sembra esserci tra Icardi e la Curva Nord. Il capitano si è battuto da leone, lavorando 'sporco', lottando su ogni palla e dando l'esempio; il tifo organizzato non lo ha fischiato come domenica col Cagliari, confermando la tregua. Stavolta sì, per il bene dell'Inter.

Sezione: Copertina / Data: Ven 21 ottobre 2016 alle 08:15
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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