L'Inter è arrivata alle settima vittoria consecutiva, striscia importante che avrà la sua definitiva prova del 9 contro la Juventus. Tra i segreti di questa continuità c'è sicuramente la nuova solidità che la squadra ha acquistato, partendo da una mediana che è in grado sia di costruire il gioco sia di fare il filtro adeguato per la linea difensiva. Prima con Kondogbia, adesso con Gagliardini, il punto fermo è Brozovic, che è sempre più il leader maximo del centrocampo nerazzurro, non più solo come giocatore in grado di rompere gli schemi con la sua imprevedibilità, ma adesso anche nei panni del cervello pensante della squadra. 

COSTANZA - Data la grande qualità e versatilità dei giocatori offensivi dell'Inter, in grado di scambiarsi la posizione tra loro e muovere velocemente la palla, a Brozovic Pioli ha chiesto un lavoro diverso rispetto a quello che di solito fornisce. A turno uno tra lui e Gagliardini dovevano sempre accompagnare la manovra offensiva, senza però mai perdere d'occhio l'equilibrio. La partita di Brozovic è un riassunto perfetto di questa richiesta: da una parte infatti ci sono le 3 conclusioni, segno della vena offensiva, ma anche l'85% di passaggi riusciti, per un totale di 141 tocchi palla. A questo bisogna aggiungere il 43% di contrasti vinti, con 2 intercetti e 4 tiri avversari respinti, segno di come la partita del croato sia stata fatta di molti aspetti poco visivi ma fondamentali per ottenere i tre punti (fonte Whoscored.com, Squawka.com). Questi dati vengono confermati e rafforzati se si osserva la heat map della sua partita: Brozovic ha calpestato praticamente ogni zolla di San Siro, se si escludono le due aree di rigore, con una netta supremazia nella zona del centro sinistra, quella da cui parte. Un giocatore sempre più totale che trova il suo compagno perfetto in Gagliardini, perché entrambi sanno unire qualità tecniche e atletiche, accompagnando la grande qualità con dei polmoni di maratoneti. 

Brozovic sarà determinante anche in questa nuova vesta di costruttore di gioco anche contro la Juve. La squadra di Allegri ha un centrocampo fatto di grande qualità ma anche dinamismo con Khedira e Pjanic. Brozovic parla la loro stessa lingua calcistica, non ha paura di farsi dare il pallone anche quando scotta e lui, più di Gagliardini, al primo big match della sua carriera, sarà l'uomo a cui l'intera squadra dovrà guardare come un porto sicuro dove ancorare il pallone. Fino ad adesso Brozovic è sempre stato un meraviglioso anarchico, capace di grandi giocate ma anche di grosse pause, fatte di palloni persi in malo modo e gestiti non proprio lucidamente. Il nuovo Brozovic, visto sia con il Pescara che con il Palermo, è più razionale, più funzionale ad una squadra sempre proiettata in avanti come l'Inter. Per Marcelo, la Juve può essere un'altra opportunità per diventare Epico, magari con un pizzico di raziocinio in più.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 29 gennaio 2017 alle 20:38
Autore: Matteo Serra / Twitter: @MattSerra5
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