"Tante opzioni, un’identità. L’inter che sta nascendo mi piace, perché a differenza dello scorso anno Luciano Spalletti può camuffarla a seconda delle esigenze", E' la riflessione fatta sulle pagine della Gazzetta dello Sport da Beppe Bergomi, che poi prosegue così nella spiegazione del suo pensiero tattico: "Il 4-2-3-1 resta la base, quell’impronta forte in cui riconoscersi, ma ora il tecnico può cambiare in corsa, durante le partite, passando alla difesa a tre o sfruttando giocatori dalla grande duttilità come Asamoah o Candreva. Siamo solo all’inizio, i reduci dal Mondiale devono ancora raggiungere i compagni e solo con tutto il gruppo a disposizione capiremo di quante sfaccettature questa inter potrà disporre in un’annata che tra campionato, Champions e Coppa Italia si preannuncia intensa. Lo scorso anno l’Inter era fuori dalle coppe europee, ma non si pensi che fosse un vantaggio. Più gare, più giocatori da coinvolgere nel progetto: lo dico per esperienza da ex calciatore".

Lo Zio, poi, si concentra sui nuovi, in particolar modo su uno: "Le prime amichevoli hanno messo in vetrina Lautaro Martinez. Si è visto un attaccante moderno, forte fisicamente, bravo a staccarsi tra le linee e utile anche nel pressing. Mi sembra cattivo al punto giusto, oltre che dotato tecnicamente. Non dimentichiamo che è un classe ’97. La coppia con Icardi promette di fare scintille. Nel test con lo Sheffield United l’intesa è stata immediata. Lautaro può far rendere al meglio Maurito, perché in passato il capitano ha faticato a trovare un partner con cui dialogare. Icardi ha spesso giocato da unica punta, con il solo compito di buttarla dentro quando si presentava l’occasione. Ciò ha finito per limitarlo: con le qualità che ha, l’argentino può benissimo essere un attaccante a tutto tondo e non solo un eccezionale finalizzatore. Martinez lo aiuterà sotto questo aspetto".

La fase difensiva non proprio inappuntabile, poi, non dà pensieri a Bergomi: "Spostando il discorso alla difesa, non sarei preoccupato per qualche gol di troppo preso in amichevole. Manca ancora Miranda, De Vrij è appena arrivato e ci vuole un po’ di tempo per assestarsi. Spalletti ha saputo dare solidità al reparto già lo scorso anno, lo farà di nuovo. Il mercato poi può coprire qualche piccola falla. Penso a un laterale destro da alternare a D’Ambrosio, mentre a sinistra Luciano mi ha confidato di aver fiducia nella crescita di Dalbert. Anche perché Asamoah può essere impiegato pure da mediano (meglio in un centrocampo a tre). Vale la pena ricordare ai tifosi che l’Inter non ha l’obbligo di vincere lo scudetto. L’obiettivo concreto è piuttosto consolidare il piazzamento in Champions e superare la fase a gironi in Europa. Dare continuità al progetto, insomma, sperando di crescere anno dopo anno e a un certo punto potersela davvero giocare fino in fondo. Anche perché, diciamolo francamente, con una Juve così, per ora c’è poca trippa per gatti".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 26 luglio 2018 alle 11:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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