Quella in Inter-Atalanta è stata senza ombra di dubbio la prestazione migliore di Ever Banega da quando è arrivato all'Inter: finalmente il pubblico di San Siro ha ammirato le qualità dell'argentino, che ha dimostrato di essere un giocatore diverso da tutti gli altri se libero di esprimersi senza ansie tattiche. In questo senso, il largo punteggio e il sistema difensivo atalantino, che presto si è sciolto davanti al primo sole dal sapor primaverile, ha facilitato il tutto; ma Banega ci ha messo del suo, prendendosi la scena. 

MOVIMENTO - Come scritto in fase di presentazione della partita, Gasperini ha messo giù la sua squadra basando il recupero palla su gli 1 vs 1 a tutto campo, puntando molto sui duelli individuali. In questa chiave, l'Inter doveva fare una partita di qualità, in cui tutti i suoi giocatori si muovessero costantemente, facendo prevalere la superiorità tecnica. La scelta di Banega poteva quindi destare qualche dubbio, perché il Tanguito non è un giocatore che possa essere etichettato come "dinamico"; Pioli però lo ha messo in campo e ha vinto la partita, ecco come. In fase di possesso palla Banega si allargava molto, come dimostra la sua heat map (fonte: Whoscored.com), agendo più da mezzala che da trequartista. Gasperini aveva individuato in Toloi l'uomo giusto per uscire dalla linea a tre e andare ad attaccarlo ma il movimento ad uscire di Banega ha messo spesso in difficoltà il difensore brasiliano, indeciso se seguirlo, lasciando una prateria alle sue spalle dato che l'Atalanta era spesso in inferiorità numerica, o non farlo, permettendogli quindi di ricevere palla tranquillamente. Toloi ha cercato di fare entrambe le cose, ottenendo come risultato quello di essere sempre fuori tempo, regalando all'ex Siviglia una giornata di grazia. Banega si abbassava per ricevere palla, cercando il fraseggio stretto soprattutto con Ansaldi, per poi cambiare gioco o servire Perisic nello spazio. Nascono così i due gol dell'argentino, che sono praticamente la fotocopia l'uno dell'altro. Il giro palla, facilitato dalla qualità di Ever, libera D'Ambrosio sulla corsia opposta: Spinazzola esce sul terzino napoletano, lasciando Candreva tutto solo. A chiudere sul numero 87 ci vanno quindi Kessie (o Freuler) più Zukanovic. Entrambe le volte però sono in ritardo e Candreva ha tutto il tempo di pescare Banega, arrivato indisturbato a rimorchio, perché uno dei due mediani è uscito sull'esterno mentre l'altro deve preoccuparsi anche dei possibili inserimenti di Gagliardini. Un due contro 1 senza palla che ha permesso per ben due volte a Banega di andare in rete. L'Inter è stata brava a portare l'Atalanta in inferiorità numerica sulle fasce, obbligandola quindi a continui raddoppi nella zona laterale e lasciare necessariamente scoperta quella opposta, dove sono arrivati puntuali gli inserimenti dei nerazzurri. Della stessa fattura è il gol di Gagliardini. Banega nelle ultime due partite ha dimostrato di essere un giocatore importante, forse troppo presto bocciato dall'ambiente nerazzurro. Ovviamente non rientra nel gruppo dei trequartisti moderni box to box, in stile Dele Alli del Tottenham, capaci di essere decisivi in entrambe le fasi di gioco ma ha dimostrato di saper disegnare calcio come pochi, muovendosi con meno intensità ma grande intelligenza. Oltre ad essere un pericolo costante su punizioni e corner, come dimostrano i due gol contro Cagliari e Atalanta. Al primo assaggio climatico di primavera Banega si è preso l'Inter, l'amore con i tifosi sembra essere definitivamente sbocciato.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 14 marzo 2017 alle 17:56
Autore: Matteo Serra / Twitter: @MattSerra5
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