Nel corso della lunga intervista rilasciata a Sky Sport, Marco Fassone è tornato anche sul rinnovo del contratto di Fredy Guarin, giocatore che però non ha ancora espresso tutto il suo potenziale: "Non entro in valutazioni tecniche, so che il rinnovo è stato fortemente voluto dal ragazzo e dalla Società, era molto contento di rimanere con noi e animato da grande entusiasmo. Poi subentrano scelte, motivazioni e valutazioni che competono di più la parte tecnica, dove non mi addentro". Altro giocatore vicino al rinnovo è Ricardo Alvarez: a che punto sono le trattative? "Si tratta di attività che Ausilio sta portando avanti, su alcuni giocatori c'era più fretta di chiudere, come nel caso di Palacio e Guarin, con altri ci sono tempi più elastici. Tutti devono essere a conoscenza di volontà della Società in modo molto trasparente, poi come sempre se c'è la volontà di entrambe le parti, un accordo si trova". In bilico la posizione di Andrea Ranocchia: "Fa parte dei giocatori che hanno contratto in scadenza tra un anno. Ausilio si siederà al tavolo con lui come ha fatto con gli altri". 

Sugli annunci mensili di nuovi giocatori il dg nerazzurro aggiunge: "Un conto è l'annuncio mediatico di aver portato a termine delle operazioni come nel caso di Nemanja Vidic, quando le regole e i contratti lo permettevano. Poi un conto è il fatto che il direttore sportivo vada avanti nei suoi discorsi di finalizzazioni di trattative, un conto è fare gli annunci di ciò che è stato fatto. Ausilio col suo team sta andando avanti con le trattative, quando sarà tempo faremo gli annunci".

A Fassone viene chiesto perché i tifosi devono credere nel progetto di Erick Thohir: "Primo: l'affidabilità della proprietà. Thohir lo conosco non da tantissimo ma neanche da così poco: è una persona molto affidabile, la sua esperienza sportiva e non parla chiaro, è un imprenditore di successo. Non vuole inserire un insuccesso nella sua personale carriera. E' venuto qui per portare l'Inter al successo. Il secondo è la presenza del Dottor Moratti, un sinonimo garanzia e passione, di conoscenza di cosa è l'Inter e l'Italia, totalmente complementare a quella di Thohir. Un matrimonio perfetto tra due visioni che si sposano tra di loro e sono, per l'appunto, complementari.Terzo: la storia di questo club. Se si guarda cosa è stata l'Inter in questi 106 anni di storia, sa che ha avuto tre anni al di sotto del piazzamento tradizionale. La storia e la statistica dicono che l'Inter non rimane a lungo in queste posizioni. Infine, l'impegno di tutti noi, la voglia di dimostrare che in Italia si può fare un calcio d'élite e competitivo, con una società sana. E' la nostra sfida, vogliamo dimostrare che si può fare". Tra l'altro, Thohir vedrà a giorni Florentino Perez, presidente del Real Madrid; parleranno di mercato?: "Avranno tanti argomenti di cui parlare. Ci saranno scambi d'idee trasversali, poi magari discuteranno di qualche giocatore, ma non so cosa si diranno".

Ridurre costi e rendere la Società virtuosa aumentando i ricavi: lo si può fare attraverso nuovi sponsor? "Le aree sulle quali ci concentriamo nel breve periodo sono quella dello stadio e quella dei ricavi commerciali. Sulla parte dei ricavi commerciali l'Inter è parecchio sottodimensionata anche rispetto alle dirette concorrenti italiane, entro la fine di questo mese avremo la possibilità di ufficializzare alcuni contratti fatti nei mesi scorsi, come quello con Nike, che ora è una collaborazione molto più strategica di prima, che coinvolgerà negozi, licenziatari e l'attività di merchandising, con sviluppo in tutto il mondo di questa attività. Ci inorgoglisce che Nike abbia scelto noi con un rapporto che va da qui al 2024, siamo stati inseriti in un pool che comprende Manchester United, Barcellona e PSG come i quattro club ambasciatori Nike nel mondo. Lo stadio? Al di là del non essere modernissimo, resta uno degli stadi più importanti d'Europa, a 5 stelle, in grado di ospitare finali europee. Senza per il momento andare a pensare a stadi nuovi, riteniamo che lavorando bene su questo stadio si possano sviluppare in modo significativo anche i corrispondenti ricavi. Nel breve periodo sponsor, attività commerciali e stadio ci daranno soddisfazione". Ma Fassone immagina un derby lontano da San Siro? "Non ho mai pensato a come potrebbe essere, ma sarebbe sciocco non immaginarlo, o il Milan o l'Inter nei prossimo futuro avranno uno stadio nuovo, dobbiamo mentalizzarci sul fatto che entro i prossimi quattro, cinque anni potrebbe esserci un derby non a San Siro".

Similitudini tra l'Inter di Thohir e la Roma di James Pallotta? "Dal punto di vista della proprietà sì, la Roma ha una proprietà americana, la cultura del nostro presidente è comunque di quello stampo perchè conosce bene lo sport americano, la filosofia che lo anima, è proprietario di una società calcistica e di una di basket negli USA. Entrambi i proprietari vogliono portare in Italia la parte di questa filosofia che è compatibile con la cultura europea, ad esempio attenzione al tifoso e la gestione degli stadi, che qui è ai primi vagiti e negli Stati Uniti è estremizzata. Thohir e Pallotta, per quel che mi è dato conoscere, hanno molti punti di contatto".

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 17 aprile 2014 alle 12:35 / Fonte: Inter.it
Autore: Christian Liotta
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