Napoli-Chievo Verona conquistata, copertina de La meglio gioventù dedicata al suo 'volo' su Higuain e 'guantoni' in prima pagina nel round 2 della Serie A, in perfetta antitesi con l'esordio contro la Juventus. Francesco Bardi stoppa Napoli, ipnotizza El Pipita e mette un ulteriore, pesante 'mattoncino' nel percorso di crescita che lo porterà - chissà - a difendere la porta dell'Inter a partire dalla stagione 2016-2017. Samir Handanovič permettendo, ovviamente.

La speranza, l'augurio del Chievo Verona in primis, ma anche dell'Inter, è che la gara del 'San Paolo' possa rappresentare la svolta della stagione, dopo un impatto non felicissimo contro i bianconeri alla prima giornata, con un'uscita non perfetta e insicura in occasione del gol-autogol di Cáceres-Biraghi. Match del 'San Paolo', quindi, che ha detto molto di più del penalty parato all'argentino. La pronta, immediata e grandissima reazione contro gli azzurri di Benitez, dopo aver 'steccato' contro una big, anzi, la big all'esordio ha, così, una duplice valenza: il primo e fondamentale aspetto è che il Napoli è un'altra grande squadra del campionato. Il portiere è un ruolo in cui l'aspetto psicologico può essere positivamente e negativamente determinante (forse è proprio la linea che divide un campione del ruolo da un buon giocatore) e 'compensare' una partita storta con un'altra, probabilmente, indimenticabile ("Questa è la giornata più bella della mia carriera") contro un avversario così importante può essere una 'chiave di lettura' che potrebbe fare la differenza. In positivo, ovviamente. Considerazione secondaria, ma non per portata e importanza, il peso della prova e il numero degli interventi. La sua gara, infatti, ha 'detto molto di più' del penalty parato, anzi, super-parato all'argentino, perché sul 'taccuino' del match si contato almeno altri 4-5 interventi decisivi.

Handanovič e Bardi rincorrono i propri obiettivi stagionali: il gigante sloveno vuol dar fastidio e 'accorciare le distanze' dai top del ruolo (Courtois, Neuer, Casillas e Buffon, Lloris), mentre il baby classe '92 livornese vuole anch'egli 'accorciare'... ma da Appiano Gentile. Livorno, città e lancio. Stagione 2011-2012 e subito titolare nella squadra amaranto: al termine del campionato saranno 34 i 'gettoni', dato praticamente da 'copia-incolla' nella stagione successiva dove a Novara scende in campo una volta in più, 35. Esattamente lo stesso numero di presenze che la 'Livorno di ritorno' gli garantisce nella prima stagione 'tra i grandi'. Stagione positiva, infatti, quella passata, nonostante la retrocessione dei toscani. Ma in campionato Bardi mostra che in Serie A ci può stare, mettendo il prorpio 'zampino' - anzi, pardon - la propria 'manona' anche nella massima serie. Qualche errore - e non potrebbe essere altrimenti - c'è stato, ma inutile sottolineare con nel ruolo sia un 'pegno da pagare', da mettere in preventivo. Normale tassello del processo di crescita di un giovane agli esordi nei massimi livelli. E quest'anno il gialloblu del Chievo si presenta come il giusto 'mezzo' per accorciare. Sì, diminuire - come si diceva - le distanze dal centro sportivo 'Angelo Moratti' che potrebbe tornare a essere la sua 'casa', chissà, dal 2016-2017. Due anni, per crescere e meritarsi la porta 'pesante' dell'Inter che nel ruolo ha sempre avuto 'i numeri uno tra i numeri uno'. Handa andrà in scadenza nel giugno '16, quando avrà 32 anni. Il momento, probabilmente l'ultimo, in cui si potrà monetizzare al massimo la sua cessione per quella che sarebbe, giocoforza, un 'lasciapassare' per Francesco.

Il disegno, almeno nei progetti, appare chiaro e potenzialmente logico: due anni con Handanovic, gli stessi che Bardi dovrà utilizzare per crescere, sempre di più e 'cambio-guanti' al termine del campionato 2015-2016. Oguno con i propri obiettivi: 'per diminuire la distanza'. Perché, in fin dei conti, anche 'loro corrono'. Handanovic verso l'Europa, Bardi verso Milano. È partita la rincorsa, la rincorsa biennale del presente-futuro dell'Inter.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 17 settembre 2014 alle 11:43
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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