Come accade a tutti i carneadi saliti alla ribalta un po' per caso, il nome di Trent Lucas Sainsbury sta suscitando simpatia e curiosità nei suoi nuovi tifosi, catapultati in queste ore dalle voci su Manolas alle spalle larghe di questo centralone australiano. L'esultanza da canguro, il paragone con Ranocchia e l'assonanza con il connazionale Bradbury, il celebre oro olimpico di short track a Salt Lake City nel 2002 che giunse incredulo al traguardo dopo che tutti i suoi avversari caddero come birilli davanti ai suoi pattini: la Gialappa's, all'epoca, ci ha costruito un tormentone diventato eterno; oggi, curiosando sui profili social del nuovo acquisto dell'Inter, qualcuno avrà vagheggiato la nascita di un nuovo personaggio made in Australia.

Sainsbury, classe '92, cresce nel Perth Glory e si afferma con i Central Coast Mariners, con cui scende in campo 56 volte tra il 2010 e il 2014. Le ultime due stagioni in Australia, vissute da protagonista e condite da un titolo nazionale, gli valgono l'attenzione di numerosi club europei di fascia medio-alta, con il Basilea che per qualche tempo pensa a lui per rimpolpare una difesa che, da Dragovic a Schaer, predilige tradizionalmente dotarsi di muscoli e spalle larghe. Nulla di fatto. Sainsbury approda in Olanda, al PEC Zwolle, nel gennaio 2014, ma riesce a sbarcare in Europa. Il sogno di una vita, per un calciatore. Trent esordisce addirittura dal primo minuto pochi giorni dopo il suo trasferimento, sfoderando la prestazione a sorpresa nella vittoria casalinga sull'Utrecht: tutto perfetto, ancora una volta, se non fosse che l'australiano cade su un irrigatore, fratturandosi la rotula e terminando fin da principio la sua prima stagione europea. Lo sfortunato Trent non molla, e prova a rilanciarsi nel seguente campionato: saranno i soldi di Suning a convincerlo che l'Europa non è poi così bella, tanto più se si tiene in conto un feeling mai sbocciato col clima rigido, il cielo grigio e i mulini a vento. Con lo Jiangsu di casa Zhang l'australiano si trova bene: il suo profilo riesce a spiccare nel campionato cinese, la sua personalità ne fa un leader tecnico della squadra, il clima tutto sommato gli va a genio.  

Eppure, come pare accadergli ogni volta, c'è un'altra sorpresa per Sainsbury: l'Inter, fuori Ranocchia, ha un posto vuoto in difesa e allo Jiangsu, dal canto suo, non dispiacerebbe liberare un posto per uno straniero in vista dei prossimi mesi di mercato: Sainsbury finisce all'Inter, sissignori, all'Inter. Ci arriva un po' per caso, mentre davanti accade di tutto, proprio come il connazionale Bradbury sul ghiaccio. Ci arriva col sorriso e - scommettiamo - un po' di timore reverenziale verso la nebbia milanese e gli impianti d'irrigazione di San Siro. Soprattutto, arriva e si prende il 20, numero non insignificante da queste parti. Col numero 20, Sainsbury: per una maglia che già promette di diventare un cult.

Antonello Mastronardi

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 31 gennaio 2017 alle 18:00
Autore: Redazione FcInterNews.it
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