Intervistato in esclusiva da metropolisweb, Salvatore Esposito, centrocampista 16enne che si è da poco laureato campione e Supercampione d'Italia con l'Under 17 dell'Inter, ha parlato così del significato di militare nella cantera nerazzurra: "Quando ti trovi nei settori giovanili di squadre così importanti vincere è quasi un obbligo, sia per quello che la società fa sia per quello che ti mette a disposizione. Non ci meravigliamo, quindi, quando vinciamo, perché quando ci sono le gare che contano noi ci siamo".

Il discorso si sposta sul campo. "Ho cambiato diversi ruoli. Ho inziato come attaccante, per poi passare ad esterno d’attacco, ma era un ruolo che non mi piaceva. Quest’anno mister Zanchetta mi ha parlato del cambio di ruolo e mi ha spiegato che mi vedeva come centrocampista davanti alla difesa. Nella prima di ritorno, a Cagliari, è venuto in stanza e mi ha lanciato in campo come mediano senza nemmeno provarmi in allenamento. Fortunatamente è andata bene".

Il giovane giocatore, poi, conclude raccontando come è avvenuto il distacco da casa: "Sono partito che avevo 10 anni. Ambientarmi al Nord non è stato facile, anche se devo ammettere che mi aspettavo di peggio. Devo molto al direttore del Brescia Clerici, al direttore dell’Inter Samaden e al mister Zanchetta. All’Inter credevo di dover fare fatica ma ho trovato un gruppo disponibile e mi sono trovato subito a mio agio. Donnarumma ?Siamo cresciuti nella stessa scuola calcio e quando possiamo a Milano ci incontriamo. E’ sempre stato tifoso del Milan". 

Sezione: Giovanili / Data: Gio 29 giugno 2017 alle 04:30
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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