Bordate clamorose da Gian Piero Gasperini sull'Inter: in vista del match di domenica a Marassi, il tecnico del Genoa, intervistato da La Repubblica, oltre a evidenziare i soliti rimorsi per il poco spazio concesso all'Inter, ha sparato a zero anche sulla storia recente del club nerazzurro: "Era stato subito bocciato il mio modo di fare calcio. Il presidente, la critica e l’ambiente in generale mi considerava un irresponsabile velleitario perché volevo giocare a tre in difesa. Ma dopo l’era Mourinho era necessario svoltare, e un sistema di gioco diverso mi sembrava il modo migliore per farlo. E, infatti, ora con Mazzarri l’Inter gioca con la difesa a tre. Il nuovo tecnico fa fatica? L’Inter è una buona squadra e, sotto il profilo del gioco, l’ho vista tenere testa alla Juventus. Qualcosa si è inceppato, ma è anche vero che le prime marciano a ritmi stratosferici".

Ma perché è così difficile vincere all'Inter? Gasperini ha una teoria: "Lì non è mai esistito, a differenza del Milan, il concetto di gioco di squadra. Sono arrivati tanti fuoriclasse a cominciare da Ronaldo, si punta sui singoli e sulla grande individualità. Ma prima di Mourinho aveva fallito persino Marcello Lippi. E José Mourinho ha vinto tutto soprattutto perché, grazie a una considerazione che si era guadagnato sul campo, ha potuto dettare la linea. Io non sono riuscito a farmi prendere Rodrigo Palacio e a evitare che andasse via Samuel Eto'o. Lui ha ottenuto che fosse ceduto Ibrahimovic e con quella cessione ha rifatto la squadra, prendendo Eto’o, Milito, Thiago Motta, Sneijder e Lucio". Poi, il tackle: "La svolta vera per l'Inter era venuta da Calciopoli che ha annientato la Juventus, senza l’Inter avrebbe continuato a non vincere. Poi, dopo Mourinho, il trend è tornato il solito, ma un allenatore come Rafael Benitez meritava maggiore credibilità. E a me han dato solo due mesi". 

Sezione: Focus / Data: Ven 17 gennaio 2014 alle 11:25
Autore: Christian Liotta
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