Non sono timido, semplicemente non mi piacciono molto le interviste", ma malgrado questa affermazione, comunque accompagnata da un sorriso. Sono tanti, tantissimi i messaggi da parte dei tifosi per uno degli idoli assoluti del popolo nerazzurro, che dice di essere onorato di giocare nell'Inter, che lui considera "una della squadre più forti del mondo".

Un idolo vero, Rodrigo, tanto modesto quanto letale in zona gol, anche per quanto fatto vedere in una partita di fine dicembre: "Uomo derby? No dai, ho avuto la fortuna di fare gol nel derby dell'andata, ma non sono un uomo derby. Milito lo è, perché ne ha fatti tanti. Ecco, spero di farne un altro nella prossima partita, potrebbe bastare per vincere. Il derby è una partita particolare? Prima abbiamo il Napoli, un'altra partita difficile, importante per noi per poter fare una grande gara e qualificarci all'Europa League. Poi arriva il derby, la partita più bella dell'anno, che ovviamente speriamo di vincere. 
Tutti i derby sono belli, il tifo in Argentina è forse più fanatico, anche in Italia, ma qui si vive diversamente. Il derby di Milano è bello, giocare in un San Siro pieno è bellissimo. I giorni prima della partita mi capita sempre di incontrare i tifosi al ristorante che fanno le loro 'raccomandazioni': il calcio è così, la gente vive per il calcio, come noi. Faremo di tutto per vincerlo". 

E a proposito di gol: "Il mio gol più bello? Quello nel derby d'andata, che è anche il più importante. Poi quello in Coppa Italia l'anno scorso contro il Bologna, mi è piaciuto tanto. Purtroppo calcio poco da fuori area, me lo dice anche il mister. Il terzo? Uno con il Catania, sempre l'anno scorso. Anche quello in pallonetto contro il Cluj".

Il calcio per Rodrigo è tutto, ma l'attaccante argentino coltiva altre grandi passioni: "Vado spesso a vedere l'Olimpia, mi piace molto e oltretutto ho un grande amico che gioca lì: Bruno Cerella. Sono il suo tifoso numero uno, siamo amici d'infanzia, cresciuti insieme a Bahia Blanca, abbiamo giocato insieme e abbiamo tanti amici in comune. Oggi l'Olimpia ha una partita importante, speriamo di vincerla, in modo da arrivare a gara 5 al Forum e qualificarci alla Final Four che si disputeranno a Milano. In che ruolo giocavo a basket? Playmaker, sarà per l'altezza!".

"Io cattivo in campo? Forse mi trasformo! (sorride, ndr) Forse perché mi piace vincere e quindi do sempre il massimo, magari mi stanco, ma corro, corro...", continua così la puntata di 'InterNos' che ha come protagonista Rodrigo Palacio. "Quando giochi non pensi a farti male, l'anno scorso a Genova mi sono fatto male calciando, ma non ci ho pensato, l'importante è che la palla fosse entrata. Di solito invece è difficile correre dietro la mia bimba: non si ferma mai!

Se ho sempre avuto il numero 8? No, al Boca avevo il 14. Perché l'8? Mi piace, poi al Genoa il 14 lo aveva Sculli. Se non avessi fatto il calciatore? Avrei giocato a basket. Il mio piatto preferito? Qui in Italia la pasta, a Genova mi piaceva moltissimo la focaccia. Il numero uno al mondo? Messi".

Col Napoli, invece, sarà una sfida con Higuain: 'Lui è del River, sarà una bella sfida. Siamo amici, abbiamo un buon rapporto, sicuramente sarà una bella partita. Dobbiamo stare attenti al Pipita, perché può fare la differenza. Mi aspettavo che facesse così bene in Serie A, in fondo ha giocato nel Real Madrid, una squadra fortissima dove ha fatto tanti gol, ero certo che avrebbe fatto un campionato così.

Kovacic? E' fortissimo, ha davanti a sé un grande futuro. Deve imparare tante cose del calcio italiano. Diventerà un top player se continua così. Può migliorare perché è giovane e ogni volta che entra in campo si vede che fa cose fuori dal comune.

La squadra la vedo bene, penso che stiamo facendo un buon campionato. Sappiamo di non aver potuto lottare per lo scudetto perchè ci sono squadre più forti come la Roma e la Juventus, che sono molto forti. Noi stiamo lavorando per diventarlo.

Come finisce quest'anno? Speriamo bene arrivando in Europa. L'anno prossimo speriamo di fare un grande campionato, di lottare per lo scudetto e di arrivare in Champions, che è dove l'Inter merita di stare".

Sezione: Focus / Data: Mer 23 aprile 2014 alle 19:15 / Fonte: Inter.it
Autore: Christian Liotta
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