"Voglio giocare a San Siro contro l’Inter nella prossima Champions". Lo dice José Mourinho alla Gazzetta dello Sport. E l'occasione è ghiotta, perché si è alla vigilia di Dnipro-Inter a Kiev. Dici "Kiev" e ripensi alla sfida che fece svoltare la stagione nerazzurra nella Champions 2009-2010. Era il 4 novembre 2009, Inter sotto con gol incassato da Shevchenko e virtualmente eliminata. "Non dimenticherò mai quelle facce tristi durante l’intervallo - ripercorre Mou -. Allora presi a calci a tutto quello che avevo davanti e ho detto che, dopo la sconfitta, non avrei voluto vedere bambini che piangevano. Ho urlato: “Se proprio deve succedere, voglio che perdiamo dopo aver dato tutto. Voglio coraggio e non facce di merda”. Poi abbiamo parlato di tattica e ci siamo preparati a giocare prima con tre e poi con due difensori. Ricordo le loro facce quando ho spiegato come giocare a due dietro. Pensavano: “Questo è pazzo…”. Era un girone durissimo. Venivamo da tre pari: uno a San Siro con il Barcellona, uno a Kazan, un altro ancora a Milano con la Dinamo. E a 4’ dalla fine, a Kiev, avevamo bisogno di segnare non uno ma due gol per non essere eliminati. Incredibile". Poi i gol di Milito e Sneijder nel finale capovolsero non solo quella partita (giocata allo stadio Dinamo Lobanovski​ e non come oggi all'NSK Olimpiyskiy), ma tutto il mondo Inter. "Quel match in cui abbiamo gettato in campo tutto e tutte le punte ha segnato la svolta della nostra stagione, non solo per la qualificazione - conclude Mou -. Se può succedere lo stesso alla squadra di Mazzarri dopo il 7-0 al Sassuolo giocato in modo spregiudicato? Non ho visto il match, però 7 gol sono proprio tanti. Da risultati pazzi come questi arrivano motivazioni e fiducia incredibili. Speriamo in un’Inter forte e vincente". 

Sezione: Copertina / Data: Gio 18 settembre 2014 alle 08:42 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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