In una lunga intervista a Il Corriere di Bologna, Diego Milito racconta il suo amico ed ex compagno di squadra Rodrigo Palacio, sbarcato nel capoluogo emiliano l'estate scorsa dopo 5 anni all'Inter. Di seguito un estratto: "Rodrigo vale ancora un club da scudetto, ma a Bologna è felice, ama la città. E quando Palacio sta bene, è devastante. Lui è il calcio. Sa fare tutto e non lo dico perché siamo amici".

Diego Milito, da uno a dieci quanto la sta stupendo il suo amico Palacio?
"Zero. Solo chi non lo conosce poteva pensare che facesse fatica. Rodrigo è un grande professionista, un giocatore straordinario e una grande persona".

Non lo mettiamo in dubbio, ma alle spalle aveva un paio di anni di silenzi...
"All’Inter, dove inevitabilmente hai meno spazi… Ero sicuro che nel Bologna si sarebbe ritrovato. Un giocatore deve avere continuità per fare bene, non puoi pensare che sappia fare la differenza nei ritagli che gli vengono dati. L’ho visto a inizio settimana e l’ho trovato bello carico".

Cosa vi siete detti quando vi siete visti?
"Mi ha spiegato di nuovo il perché della sua scelta, è come se mi avesse fatto conoscere da vicino Bologna. È innamorato della città, dell’ambiente, mi ha parlato molto bene di Donadoni, dei suoi compagni. Rodrigo aveva bisogno di trovare un luogo giusto dove poter costruire ancora il suo grande calcio, e lo ha trovato a Bologna. Se mi ha svelato un segreto? Ha la testa di nuovo libera, va in campo sereno, con la consapevolezza di poter essere importante per il Bologna, e soprattutto sapendo che ci sono una città e una squadra che in lui hanno una stima enorme"

Palacio potrebbe ancora giocare in una squadra da scudetto?
"Sarebbe ancora utile a tutte le squadre, anche a quelle che pensano in grande. Ve l’ho già detto, stiamo parlando di un giocatore straordinario. E' vero, ha 35 anni ma lui è uno di quelli la cui testa non invecchia mai. Palacio deve giocare, uno della sua grandezza in panchina è sprecato. Non solo il Bologna ha bisogno di uno come Rodrigo, tutto il calcio ne ha bisogno. Lui è il calcio. E non esagero. E' un attaccante completo, sa fare tutto. E può fare tutto, la prima punta, la seconda punta, l’esterno, il trequartista, essendo intelligentissimo. Ed è facile per tutti giocargli vicino. Anche dal punto di vista tattico è un giocatore straordinario. Un movimento non lo sbaglia mai, sa come e quando farsi dare il pallone e sa quando dartelo, ha i tempi giusti nella testa e nelle gambe".

Qualcuno potrebbe dire che lei lo dice perché è un suo grande amico.
"E' vero, ma provate a parlare con altri cento giocatori che con lui hanno giocato o lo hanno marcato e vedrete che tutti vi diranno la stessa cosa. E vi diranno anche della sua grande disponibilità, perché lui gioca sempre per la squadra e la sua qualità la mette sempre al servizio degli altri. Poi in fondo è così anche nella vita di tutti i giorni. La persona è grande come il calciatore".

Come eravate in campo?
"Ci siamo divertiti, abbiamo vinto e perso, abbiamo gioito e pianto, ma abbiamo sempre lasciato il campo consapevoli di aver dato tutto. E fatemi sottolineare quando io e Rodrigo abbiamo giocato con Cassano all’Inter, non vi nascondo che è stato uno spettacolo".

Quando lei era all’Inter, Mattia Destro giocava nelle giovanili, se lo ricorda?
"Sì, a volte si allenava con noi, era un attaccante di grandi promesse". 

Sezione: Focus / Data: Sab 21 ottobre 2017 alle 12:06
Autore: Filippo M. Capra / Twitter: @FilMaCap
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