Vincere per avere due risultati su tre nel derby contro il Milan e cucire la seconda stella sul petto davanti ai cugini. È questa la missione dell'Inter che si presenta in un San Siro quasi in festa per sfidare il Cagliari, nel momento migliore della stagione e affamato di punti alla ricerca della salvezza. Senza gli squalificati Pavard e Lautaro le 'controfigure' sono BisseckSanchez, chiamati a completare l'undici titolare che vede rientrare dal 1' anche Bastoni e Darmian.

"E se ne va, la capolista se ne va" intona la Curva Nord e l'Inter, trainata dalla carica del popolo nerazzurro, parte subito forte prendendo in mano il pallino del gioco e bussando subito dalle parti di Scuffet: il primo squillo è la volée dell'ex di lusso Barella (oggi con fascia al braccio), il secondo quella di Dimarco. Il gol è nell'aria e arriva dopo lo spavento generato dal tiro a giro (ma largo) di Luvumbo, il più frizzante dei sardi con le ripartenze in velocità: 12 giri di orologio e Sanchez appoggia dietro il pallone intelligente che Thuram schiaffa in porta per sbloccare la gara e rompere il fastidioso digiuno. Il Cagliari fa comunque la sua partita con coraggio rendendosi pericoloso con Luvumbo in ripartenza e Shomurodov, mentre l'Inter sfrutta il tiki taka (vedi Dimarco ipnotizzato da Scuffet) e l'apertura degli spazi arrivando anche al raddoppio con Barella, pescato però in offside.

Nel secondo tempo il clima è lo stesso, la trama della partita idem. I primi squilli sono ancora una volta a tinte nerazzurre: il sinistro volante del solito Dimarco trova ancora una volta Scuffet sulla sua strada, la replica sarda è affidata al destro molle di Obert che sporca i guantoni di Sommer. L'Inter vuole il raddoppio della sicurezza e lo cerca in tutti i modi: da fermo (con Calhanoglu) e negli spazi stretti (con Sanchez), ma alla fine arriva la beffa con la rasoiata di Shomurodov che vale l'1-1. La reazione interista è imminente, anche se con qualche imprecisione: prima Sanchez angola troppo l'incornata, poi Frattesi centra il braccio largo di Mina e conquista un calcio di rigore. Calhanoglu, come al solito, è glaciale e firma il 2-1 che infiamma di nuovo San Siro. La girandola di cambi premia però Ranieri che pesca dalla panchina la carta vincente Viola che riporta la partita sulla parità e sfiora addirittura il clamoroso ribaltone che alla fine non arriva: il 2-2 finale tiene l'Inter a +14 sul Milan. E lunedì prossimo c'è un derby che per tradursi in scudetto adesso ha un solo risultato a disposizione. 

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Sezione: Focus / Data: Dom 14 aprile 2024 alle 22:39
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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