Giorni di parole in casa Inter e oggi, dalle colonne del Corriere dello Sport, arrivano quelle di Samir Handanovic. Ecco qualche stralcio dell'intervento del portierone nerazzurro al quotidiano romano. 

Quanto hanno influito sui risultati altalenanti della squadra i fischi di San Siro e la disaffezione della gente? 
"Quando uno se li merita, i fischi è giusto che arrivino e a volte noi ce li siamo meritati. Sono in Italia da dieci anni e certe cose le capisco al volo. E’ normale che il pubblico di Milano sia abituato a grandi squadre e si aspetti sempre molto". 

Cosa non ha funzionato con Mazzarri? 
"E’ una domanda difficile e non so rispondervi. Altri andavano più forte e noi non abbiamo fatto quello che dovevamo. La gente giudica i risultati e se sei l’Inter, i pareggi sono come sconfitte. E’ normale che quando i tifosi non sono contenti, l’ambiente diventi pesante, ma se le cose non funzionano la colpa non è solo di uno. Nel calcio di solito il cambio di allenatore porta qualcosa di positivo". 

Quando è rientrato ad Appiano Gentile ha trovato un’atmosfera diversa? 
"Ho percepito subito che qualcosa era cambiato. C’erano sicuramente più entusiasmo e positività". 

Cosa l’ha impressionata finora del nuovo tecnico? 
"E’ uno che parla poco, ma quando apre bocca, dice sempre la cosa giusta". 

Mancini può dare alla squadra una scossa e aiutarla a risalire la classifica? 
"Io penso di sì. Noi siamo una buona squadra, ma per far bene su tre fronti ci vorranno miglioramenti e maggiore qualità". 

Quanto è importante per voi che i tifosi tornino a spingere la squadra? 
"Per tutte le formazioni è fondamentale che ci sia entusiasmo e ne abbiamo bisogno anche noi. Le cose torneranno alla normalità. E allora dico: basta andare al cinema quando gioca l’Inter! Dovete tornare allo stadio perché abbiamo bisogno di voi". 

Che effetto le fa vedere Milan e Inter così lontane dalla vetta? 
"Può succedere perché nel calcio ci sono dei cicli. Prima di vincere tutto, l’Inter ha passato un momento difficile anche se aveva tanti campioni. E poi guardate il Liverpool: quanto ha speso in questi anni? Eppure non ha vinto niente".

El Shaarawy, Honda o Menez: qual è il giocatore da temere di più? 
"Vado controcorrente e dico De Jong perché per il Milan è un elemento importante: sa dettare i tempi e nonostante non sia alto, sui calci piazzati si fa sempre trovare al posto giusto. Mi piacciono i giocatori come lui".

Quando nell’estate 2012 è arrivato all’Inter disse di aver voglia di giocare in Champions League, ma non c’è ancora riuscito e le premesse per il 2015-16 non sono buone. Perché non ha ancora centrato il suo obiettivo? 
"Nelle ultime 2 stagioni sono cambiati allenatori, giocatori e addirittura la proprietà. Spero che adesso sia stata data una svolta definitiva e che si cominci ad andare nella direzione giusta. In questi due anni non si capivano bene tante cose: è vero che noi giocatori dobbiamo fare il massimo sul campo, ma quello che succede all’esterno conta perché non sempre puoi fare finta di niente. E’ inevitabile finire per essere influenzati".

Da parte sua c’è la volontà di continuare all’Inter rinnovando il contratto che scade nel 2016 oppure pensa di cambiare squadra e di andare a giocare la Champions altrove? 
"Non sono uno che scappa di fronte ai problemi. Devo pensare bene al futuro e vedere quello che succede. Mi auguro che ci mettano in condizione di lottare a livello degli altri. Quando sono arrivato comunque sapevo che dovevamo allenarci e faticare molto".

Per firmare il rinnovo cosa chiede? 
"Io non chiedo niente. Prima di scegliere voglio capire i programmi e il progetto della società, in che direzione si vuole andare perché si può ragionare in tanti modi. Io voglio vincere e anche i dirigenti, ma questa è una cosa scontata".

Quindi prima o poi parlerete del nuovo contratto? 
"Come ho detto sono importanti i programmi. Stare bene con la famiglia in una città come Milano non basta: l’unico modo per essere davvero felici è vincere. Sennò ti manca sempre qualcosa". 

 

Sezione: Copertina / Data: Ven 21 novembre 2014 alle 08:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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