L’Inter scopre Ivan Perisic, jolly ex Wolfsburg fortemente voluto da Roberto Mancini in estate. La Gazzetta dello Sport analizza nel dettaglio la partita del croato, decisivo ieri con il suo primo gol italiano: “La sostanza è che l’uomo inseguito per due mesi comincia a dare un senso alla propria stagione. Il gol certo, ma quel senso di cui sopra è stretto e anche largo. Perisic piazza l’1-1 da una percussione centrale, fa da controllore a Fernando in fase di non possesso-palla e poi si mette a largheggiare a sinistra per spalmare la squadra e sventagliare quel che meglio sa fare. I traversoni. Morale: se piovono palloni e non polpette da chi i palloni li sa dare, beh, meglio questo giochino – azzeccatissimo – di quello visto contro la Fiorentina quando Perisic doveva fare il controllore (di Alonso) a tutta fascia e non il controllato. E quelle viola erano polpette avvelenate”, si legge sulla rosea.

E ancora: “Perisic non segnava dal 16 agosto contro l’Eintracht, di testa. In Italia ha esordito nel derby finendo coi crampi, contro il Verona aveva macinato quasi 12 chilometri e contro il Chievo aveva sbalordito tutti: due volate da Bolt mollando ormeggi e facendo arrossire chi gli stava di fronte. Quello è il Perisic che Mancini vuole, e il resto (la partenza da trequartista per stare sull’avvio dell’altrui azione) è disturbo, strategia, tattica, un doppio lavoro che il croato sa comunque fare. Ieri Ivan il Terribile ha però perso 21 palloni ma anche fatto registrare 29 passaggi positivi. Numeri buoni e da dietro la lavagna allo stesso tempo: ma il gol smacchia tutto. Una cosa è sovrana: a Perisic basta dare un fazzoletto e lui - come un mago - ne fa uscire un cross. Uomo addosso o zolletta di terreno disponibile non conta: una macchina da cross, sempre. Belli e precisi”.

Sezione: Focus / Data: Lun 05 ottobre 2015 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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