Osvaldo come Tevez, quando ai tempi del City si rifiutò di entrare in campo contro il Bayern in Champions e finì ai margini per lungo tempo. Con l'argentino ci fu riappacificazione (e titolo), mentre con l'oriundo pare non esserci più spazio all'Inter. Questo quanto sostiene la Gazzetta dello Sport. "Anche ieri Pablo Daniel Osvaldo ha lavorato a parte. Segnali inequivocabili. Lui vorrebbe restare all’Inter, ma Inter e Osvaldo sembrano sempre più lontani. Alla Pinetina si sono ritrovati tutti, compreso lo stato maggiore del club: dal dg Marco Fassone al CEO Michael Bolingbroke e al dt Piero Ausilio, tutti hanno cercato assieme a Mancini di arrivare a un... dunque sulla vicenda. E il dunque è che Osvaldo è un separato in casa e così resterà, senza per questo definirlo tecnicamente né «fuori rosa» e né «sospeso». L’attaccante oriundo è inquieto: sa di averla fatta grossa e sa anche che il Mancio non è uno che - davanti a certe situazioni non soft - porga l’altra guancia". Insomma, porte chiuse da Mancini, che non fa alcun passo indietro: "Il tecnico è sempre imbelvito e irremovibile - scrive la rosea -. E la notizia riguardante Palacio (non si opererà subito, come Mancio auspicava) ha dato vigore non solo al giocatore ma anche al tecnico. Che a questo punto - anche se le impennate nelle ultime ore di mercato ci stanno sempre - potrebbe non richiedere più una punta per concentrarsi sui due altri ruoli-cardine, certamente quello del centrocampista centrale (uno/due a seconda delle uscite) e anche del difensore. Altre storie insomma, ricordando che, con Podo e Shaqiri in più, là davanti potrebbero anche trovare ulteriore spazio Bonazzoli e Puscas (se non va in prestito al Genoa). Osvaldo, beh, proprio no". 

Sezione: Focus / Data: Mer 14 gennaio 2015 alle 08:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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