Come ogni novità, anche la decisione di piazzare il derby di Milano alle ora 12.30 del sabato pre-pasquale ha lasciato dietro di sé una lunga coda di pareri discordanti. La certezza è che la scelta sancisce una svolta epocale per il calcio italiano. Per larga parte, l'orario stabilito va visto in ottica mercato asiatico (e cinese in particolare), come conferma la Gazzetta dello Sport. A Pechino, il 15 aprile, potranno vedere Inter-Milan quando lì saranno le 18.30. "Un passaggio inevitabile nei confronti di un movimento ricchissimo e sempre più coinvolto in Europa, con proprio Milano fra i principali poli dei loro affari calcistici - si legge -. L’Inter è di Suning, e presto pure il Milan dovrebbe parlare cinese. Due volte derby insomma. Potenzialmente, saranno 333 milioni gli spettatori cinesi, sommando ascolti medi di CCTV (253.357.000) e abbonati di LeTv (80.000.000), ovvero le televisioni che da quelle parti hanno i diritti della Serie A in chiaro e a pagamento". 

C'è da rincorrere la Premier League inglese e la Liga spagnola, che da anni tarano i propri orari anche sulle abitudini degli asiatici. "Tutta questione di visibilità e di diritti internazionali, che occorre cercare di valorizzare il più possibile - conferma la Gazzetta -. In poche parole: il derby a pranzo è una primizia storica e fa un po’ strano, ma il mondo economico sta cambiando e occorre andarci dietro".

Sezione: Focus / Data: Mer 15 marzo 2017 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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