Luciano Spalletti ieri ha dribblato grazie all'abbondante dote di ironia che ha nel bagaglio, ma il dato resta: nessun top-player (a oggi) è arrivato all'Inter. Nonostante i proclami di inizio mercato. E allora la Gazzetta dello Sport oggi sottolinea come i «grandi nomi» erano usciti proprio da casa Inter, anche durante il ritiro di Riscone di Brunico. "Di Vidal parlò per esempio Sabatini, ma in precedenza la stessa proprietà cinese aveva più volte «arringato» la folla dicendo di essere pronta a riportare il club nel salotto buono del calcio internazionale - spiega la rosea -. Insomma, l’Inter ha realmente inseguito pezzi da novanta del calibro di Vidal, Naby Keita e Nainggolan, poi è però successo qualcosa a inizio agosto. E’ evidente che da Nanchino siano arrivate altre direttive a livello di strategie di mercato. Improvvisamente è infatti tornato di moda il fair play finanziario, paletti piuttosto rigidi che i nerazzurri dovranno rispettare anche entro il prossimo 30 giugno. Viene facile pensare che Suning abbia deciso di non «esporsi» troppo in questo mercato (sono in effetti già stati investiti parecchi milioni) per evitare difficoltose «rimonte finanziarie» come è successo al termine della scorsa stagione. Conseguenza pratica: d’ora in poi si compra solo dopo aver fatto cassa. Una linea forse dettata anche dalle pressioni del governo cinese che avrebbe invitato le aziende di casa a non esagerare con gli investimenti nel calcio europeo. Una linea comunque legittima, ma che probabilmente ha spiazzato, per tempistica, Sabatini e Ausilio. Strategie da rivedere, e conseguenti frenate brusche in una serie di affari praticamente conclusi: Pellegri e Salcedo con il Genoa; Emre Mor con il Borussia Dortmund; e ora pure il serio rischio di perdere Schick".

Sezione: Focus / Data: Dom 20 agosto 2017 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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