Settanta minuti giocati, poco spazio ai fronzoli e solita ovazione praticamente a ogni tocco di palla. La prima di Gabriel Barbosa da titolare con l'Inter non è stata spumeggiante, ma certamente positiva. Grande voglia, tenacia, buona applicazione. "Una partita senza infamia e senza lode, ma per vedere il lato migliore del brasiliano ci sarà bisogno di tempo, forse - sottolinea la Gazzetta dello Sport -. Lui è arrivato con un carico da 90 di aspettative, qualcuno incautamente aveva detto di aspettarsi Ronaldo, ma in comune col Fenomeno ha solo la nazionalità. Almeno per ora. In realtà lui resta un ragazzo di 20 anni che si porta dietro il fatto di essere stato pagato quasi 30 milioni. E l’essere stato lasciato tanto tempo in naftalina dai tre allenatori che sono passati sulla panchina dell’Inter (De Boer, Vecchi e Pioli) di certo non lo ha aiutato. Lui è piombato in una zona d’ombra dalla quale rischiava di non uscire, anche perché la società per lui ha scelto di usare la cautela, soprattutto per far fruttare al meglio il mega investimento. Non dimentichiamoci che l’Inter di inizio stagione era un pianto greco: e la situazione generale di una squadra che va male dopo una campagna acquisti faraonica mal si coniugava con un ragazzo che aveva solo bisogno di inserirsi e di capire gli schemi, sia della squadra che del calcio italiano. Con una situazione più serena lo avremmo visto in campo più spesso". Ieri il primo step per crescere e lasciare il segno in nerazzurro.

Sezione: Focus / Data: Mer 18 gennaio 2017 alle 08:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print