"Ci sono 25 milioni (potenziali) di motivi per non finire appesi come prosciutti di Praga". Lo sottolinea la Gazzetta dello Sport, che spiega l'importanza di arrivare fino in fondo all'Europa League. Un'importanza non solo sportiva e di prestigio. Perché finora, per tutte le italiane, la seconda competizione europea è sempre stata la 'sorella sfigata' della Champions. E l'esordio con l'Hapoel Beer Sheva non ha contraddetto tale tesi. "Dallo scorso anno, la Uefa ha ingrandito la torta del montepremi - spiega la rosea -. Sul campo si possono guadagnare fino a 16 milioni. Per la partecipazione ai gironi è prevista una base fissa di 2,6 milioni. L’accesso al turno successivo invece può portare nelle casse delle società un massimo di 2,76 milioni di euro: 360mila euro per ogni vittoria (120mila euro la cifra prevista per i pareggi) e 600mila euro per il passaggio del turno vincendo il girone (300mila per il secondo posto)". Insomma, conti alla mano ci sarebbe un incasso complessivo di circa 25 milioni in caso di successo finale. "Senza dimenticare che per la vincitrice ora c’è in palio anche l’accesso diretto all’agognata Champions", evidenzia ancora la Gazzetta.

 

Sezione: Focus / Data: Gio 29 settembre 2016 alle 08:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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