Da una parte Moratti, che 'avvisa' Mazzarri; dall'altra Thohir, che conferma il suo allenatore con massima certezza. In mezzo, i tifosi, che non perdonano nulla al tecnico toscano e sono pronti a fischiarlo (almeno la maggioranza) anche prima delle partite. "Un approccio che il management ritiene prevenuto, che prescinde cioè dai risultati. Perché Stramaccioni piaceva anche mentre l’Inter affondava. Perché, per fare un altro esempio, domenica Mbaye è stato incoraggiato e applaudito malgrado due cross in tribuna laddove per qualche altro compagno il trattamento sarebbe stato diverso", sottolinea la Gazzetta dello Sport. "Resta il fatto che anche qualche socio durante l’Assemblea ha manifestato perplessità sulla guida tecnica, costringendo il direttore tecnico Ausilio a ripetere i concetti espressi prima e dopo il match di domenica sera contro il Napoli. Il pensiero dei piccoli azionisti – peraltro convinti dalla professionalità del nuovo management – è che Mazzarri non sia l’uomo giusto per portare l’Inter al terzo posto e che la scusa dei 'sette turni sono pochi' non regge perché c’è anche tutta la stagione passata a dare indicazioni chiare". Ma la dirigenza, con Thohir in testa, non intende cambiare rotta, sebbene chieda con forza risultati importanti. E si sa quanto sarebbe vitale tornare in Champions...

Sezione: Focus / Data: Mar 21 ottobre 2014 alle 09:38 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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