L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport analizza nel dettaglio le scelte tattiche di Roberto Mancini per il derby di domani. Il tecnico pesino dovrà innanzitutto lasciarsi alle spalle la manovra compassata che ha segnato l'era Mazzarri, poi dovrà sfruttare al meglio i solisti a disposizione: Mateo Kovacic, Fredy Guarin, Yann M'Vila. Il marchio di fabbrica sarà intanto la difesa a quattro, un trequartista vero, due punti alle quali chiedere di allargarsi per sfruttare l'inserimento. Temi dominanti: rapidità di testa e di esecuzione, linee strette per chiudere spazi e sfruttare al meglio le ripartenze con pochi tocchi e non più col giro-palla lento. 

Un Kovacic più smaliziato - Il cardine sarà Mateo Kovacic: Mancini intende insegnargli come guardare verticale ma pure come divincolarsi dalla stretta marcatura di un milanista per evitare il 'soffocamento'. Kovacic dovrà fare tanto movimento: guardare avanti, rientrare per infoltire la mediana e ripartire palla al piede, ma soprattutto sarà importante il suo movimento senza-palla, per portare via l’uomo che gli starà alle calcagna e per gli assalti, soprattutto di Guarin. Insomma, il derby sarà un po’ la cattedra di Mateo: i numeri per fare il salto di qualità ci sono, la malizia tattica e comportamentale dovranno moltiplicarsi. 

M'Vila avvierà l'azione - La possibile presenza di Menez di fronte (e di partenza) a M’Vila determina gli aiuti che il francese dovrà avere: o dall’altro centrale in uscita o da un intermedio che s’abbassa. Tema sempre presente del Mancio, l’avvio da dietro: a cercare le giuste linee di passaggio ci sarà il francese (come in passato ha avuto Touré e Vieira): tipi diversi ma, arretrando di 3-4 metri, comincerà a cercare le giuste tracce in modo da far salire la squadra sempre stretta e compatta. La squadra-massiccia serve pure per rubare palla in fretta ( a più piedi) nel momento in cui la si perde. M’Vila dovrà essere il primo a intercettare i lanci lunghi avversari e smistare rapido. 

Attacchi e inserimenti - Fondamentali i due interni, Guarin e Kuzmanovic (Hernanes ieri si è allenato ma al massimo andrà in panca): fisici e combattivi, devono aiutare se i laterali si trovano a fronteggiare l’1 contro 2 ma soprattutto guerreggiare e inserirsi: non a caso Mancini tiene in alta considerazione la voglia di rivalsa di Guarin. A proposito dei laterali: il loro lavoro sarà decisivo negli uno-contro-uno, anche per tenere bassi i dirimpettai: i due (Nagatomo e Dodò) sanno più attaccare che difendere, molto probabile che più di frequente salga il brasiliano con scivolamento verso sinistra degli altri. 

Occhio al falso nueve - Palacio e Icardi devono vedere la porta e beneficiare dei giochi dei compagni, ma occhio alle varianti: i due scivolano sugli esterni per aprire la linea difensiva, Mateo diventa un 'falso nueve'. Poi, il 4-2-3-1 offensivo: Kuz si affianca a M’Vila, Icardi-9 con dietro Guarin-Kovacic-Palacio sulla stessa linea. 

Sezione: Focus / Data: Sab 22 novembre 2014 alle 09:38 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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