Oggi sbarca a Milano Lautaro Martinez, accompagnato dal presidente del Racing Victor Blanco e il ds Diego Milito. Domani le visite mediche di rito. Inizia così l'avventura interista dell'argentino che, nonostante i tentativi del  club di Avellaneda, comincerà a lavorare agli ordini di Spalletti fin da luglio.

Martinez gioca col numero 10, ma è un attaccante atipico: bravissimo tecnicamente, con movenze da prima punta e gestione del pallone da rifinitore. Svaria molto, ha grande qualità ma, nonostante questo, anche una grande grinta. Non a caso è soprannominato il Toro.

La Gazzetta dello Sport propone paralleli con Crespo e Batistuta, ma a dire il vero ricorda di più Agüero. "Lui potrebbe tranquillamente giocare accanto a Icardi, una coppia che si bilancerebbe naturalmente - si legge sulla rosea -. Ma nel caso non ci sia il capitano, Martinez è preparato per essere il numero 9. Dovrà imparare a segnare alcune reti 'sporche', perché di solito tutti i suoi gol sono golazos. E quando si è allenato con Higuain, Agüero e Messi, ha notato che lui ancora aveva bisogno di sviluppare una marcia in più, quella che serve in Europa. Movimenti che arriveranno naturalmente in Serie A. Ormai non ci sono dubbi che Lautaro sarà il 9 argentino nei prossimi due Mondiali. A volte, la sua passione è troppa. Così, ogni tanto perde la testa, come è successo con un guardalinee contro il Cruzeiro: giallo e rischio di rosso. Caratterialmente, la voglia di vincere è infinita. Scatenato, il Toro ha infatti numeri propri di un pugile. Lo si vede spesso parlando con i difensori avversari e caricare i compagni. Non è un caso che Simeone lo volesse all’Atletico. Ha quella mentalità da lottatore che piace al Cholo. Alla fine ha vinto l’Inter. E sta arrivando l’ora di goderselo".

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Sezione: Focus / Data: Gio 24 maggio 2018 alle 08:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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