Hernan Crespo non ha dubbi: "Dopo Cristiano Ronaldo e Messi, che fanno parte di un altro pianeta, Icardi è l’attaccante che mi piace di più in assoluto. A 24 anni è già un campione e può diventare un fuoriclasse", dice l'argentino alla Gazzetta dello Sport.

Che cosa ammira in lui?
"Icardi lo seguo da quando è arrivato in Italia: ogni anno, pur in mezzo a tante difficoltà, ha sempre fatto un passo in avanti. Segno che stiamo parlando di un ragazzo intelligente. E adesso mi sembra maturo per il grande salto. Non dimentichiamo un particolare: da quando gioca in Serie A soltanto una volta non è andato in doppia cifra (9 gol nel 2013-14, ndr). Vuol dire che la porta la vede".

Non sempre, tuttavia, è riuscito a incantare tutti.
"Sgombriamo il campo dagli equivoci. Se un centravanti non segna, o incontra qualche difficoltà, non può essere solo colpa sua. Di solito è il gioco della squadra che manca. All’Inter, in passato, qualche volta è mancato il gioco, e Icardi ha avuto problemi. Ma vi garantisco che chi discute un elemento del genere, di calcio capisce poco. E’ un perfetto terminale di manovra, e adesso ha anche imparato a muoversi in funzione della squadra".

Ci spieghi meglio.
"Prima lui stava dentro l’area di rigore, aspettava il pallone e, quando arrivava, colpiva a botta sicura. Adesso, invece, detta il passaggio anche fuori dall’area, si allarga a destra e a sinistra, e così favorisce l’inserimento dei compagni. Sta diventando un uomo-squadra".

Sembra che anche l’Argentina se ne sia accorta, non le pare?
"Meno male. Alla Seleccion sono legatissimo, e lo potete capire bene visto che a Buenos Aires sono nato e con il River Plate sono arrivato al successo. Icardi, per esempio, per giocare con Messi, è perfetto. Prima c’erano molte polemiche attorno al suo nome, che non ho mai condiviso. Ora sembra che tutti siano d’accordo. E’ il centravanti giusto per portarci al Mondiale, anche se non sarà un’impresa semplice".

L'Inter con Spalletti: 3 partite, 3 vittorie. Se l’aspettava?
"Sì e no. Mi spiego: penso che i giocatori siano molto validi, ma non credevo che Spalletti impiegasse così poco tempo per assemblarli. Luciano ha dimostrato di essere un allenatore preparato sia sul piano tecnico-tattico sia su quello psicologico. Ha battuto la Fiorentina all’esordio, che al di là dei limiti dei viola non è mai una gara semplice. Ha vinto all’Olimpico contro la Roma, cioè contro un’avversaria diretta, e ha liquidato in casa la Spal. La strada è quella giusta".

Adesso c’è la trasferta di Crotone. Come la vede?
"E’ il crocevia di questa prima parte di stagione. Se l’Inter capisce che per giocare a Crotone ci vogliono le stesse energie che si mettono in una partita di Champions League, allora il più è fatto".

Sezione: Focus / Data: Sab 16 settembre 2017 alle 08:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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