Suning ha deciso: sarà tabula rasa o quasi. La rivoluzione calma e allo stesso tempo potente che ha in mente Zhang Jindong (a giugno sarà a Milano) per provare a riportare l'Inter ai vertici passerà anche dalle necessità legate al fair play finanziario, con l’Uefa che impone di mettere a bilancio 30 milioni entro fine di giugno. Soldi che verranno reperiti attraverso qualche nuovo sponsor pescato in Cina, ma soprattutto dalle cessioni; ed è qui che nascono i primi dubbi: Spalletti, tecnico promesso sposo dei nerazzurri, e Sabatini vorrebbero tenere Ivan Perisic, però giusto una settimana fa il direttore sportivo Piero Ausilio era in missione a Londra per ascoltare le offerte. Manchester United e Chelsea, pronti a staccare un assegno da 45 milioni, senza dimenticare i 50 che può mettere sul piatto il Psg.
Le vie percorribili sono due: vendere il croato per aggiustare i conti e avere subito le mani libere sul mercato o trattenere il giocatore e provare (o meglio rischiare) a far cassa con altri?

Detto del punto di domanda che pende sopra la testa di Perisic, è sicuro che tanti giocatori della rosa saluteranno Milano: certo di andare è Gabigol, che potrebbe andare in prestito al Sassuolo o al Bologna, mentre con Banega potrebbe essere realizzata un'ottima plusvalenza. Tra i possibili addii ci sono anche quelli di Kondogbia, Murillo (destinazione Spagna o Germania) e Brozovic, da valutare pure la posizione del portiere Handanovic. Non dovrebbero, invece muoversi Joao Mario e Mauro Icardi.

In entrata, infine, si punterà a indebolire le dirette concorrenti, soprattutto la Roma: ben avviati i discorsi per Ruediger e Nainggolan. Ma non è tutto: a qualche grande colpo (possibile Di Maria del Psg), Sabatini affiancherà giocatori non ancora sotto i riflettori (l'ultimo nome in ordine temporale è quello di Dalbert) 

Sezione: Focus / Data: Mer 24 maggio 2017 alle 23:38
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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