Anche l'edizione odierna de Il Corriere della Sera si sofferma su Mauro Icardi, ormai nell'occhio del ciclone sia per le prestazioni in campo che per alcuni atteggiamenti fuori dal campo. "La domanda vera è un’altra: l’Inter società esiste ancora oppure la ristrutturazione in corso nel club prevede soltanto l’esame degli aspetti economico-finanziari-commerciali? Al netto delle questioni finanziarie, un club serio avrebbe già affrontato con decisione e risolto il caso-Icardi. Perché ognuno è padrone del proprio destino, l’amore è cieco e i fatti privati, come dice la parola stessa, sono privati - scrive Fabio Monti -. I tempi in cui il presidente chiamava un giocatore al mattino presto, per rimproverarlo, sono passati da un pezzo e indietro non si torna. Ora il giocatore ha un potere contrattuale enorme, è padrone del proprio destino, a 18 anni ha già procuratori e manager, che pensano a tutto e sono sempre pronti a lamentarsi, minacciando il divorzio, se non verrà adeguato/rinnovato il contratto, ben lontano dalla scadenza.

Ma non esiste che una società con la storia, la tradizione e la forza dell’Inter accetti passivamente di finire per mesi nel frullatore mediatico per il comportamento di un suo giocatore di anni 21 e che i suoi dirigenti osservino la commedia da spettatori. Ripetere che il regolamento interno sui social è relativo solo alle notizie di campo e di spogliatoio e non riguarda in alcun modo la vita privata è un modo pilatesco di aggirare la questione. I casi sono due: o non esistono dirigenti all’altezza (Mazzarri parla spesso con Icardi, ma è l’allenatore e non è la stessa cosa) oppure si vuole arrivare alla cessione di Icardi, facendolo passare per un giocatore ingestibile. Per lavarsi la coscienza e fare cassa", si legge.

Sezione: Focus / Data: Mer 16 aprile 2014 alle 08:57 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Redazione FcInterNews.it
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