I ricordi del passato, ma anche le speranze per il presente e il futuro dell'Inter. Ivan Ramiro Cordoba, ex difensore nerazzurro, ospite de Gli Autogol nel corso di '105 Mondiale' parla a tutto tondo della sua esperienza nerazzurra con un occhio sulla squadra oggi di Luciano Spalletti:

Senti ancora Massimo Moratti?
"Certo, come fai a non sentirlo. Una persona come lui è indimenticabile, ha segnato la nostra storia nel senso che è il nostro presidente di sempre".

Lo hai sentito anche dopo la qualificazione in Champions?
"Sì... Diciamo che l'Inter deve essere abituata a lottare per queste cose importanti. Per i nerazzurri dovrebbe essere la normalità giocare in Champions, ma sappiamo che si arriva da un momento traumatico, tra tanti cambiamenti anche di proprietà. Ma ora c'è una base dalla quale ripartire, quindi siamo fiduciosi per ciò che arriverà". 

Gli euroderby sembrano cosa di un secolo fa, Milano ha bisogno di tornare grande.
"Assolutamente, quando parli di squadre come Inter e Milan fuori dall'Italia tutti chiedono il perché di questa situazione, del perché entrambe sono mancate così".

Il compagno e l'avversario più forte coi quali hai giocato?
"Il più forte come tecnica ed estro è stato Ronaldo, ogni allenamento andavamo in campo per vedere cosa si inventava col pallone. Se non le faceva lui, certe giocate non esistevano; era pazzesco, col pallone era unico. Ma un giocatore non si può definire forte solo per le caratteristiche tecniche; il giocatore si valuta sotto altri aspetti, e Javier Zanetti ha tutti questi aspetti come la costanza, il rendimento, la professionalità, i tanti anni ad altissimo livello. Lui è un fenomeno come Paolo Maldini, hanno avuto una professionalità pazzesca. Per stare tanti anni in una stessa società devi volerlo e devi avere la testa. L'avversario più forte è stato Andrij Shevchenko, con lui ho giocato tantissime volte in una epoca dove in Serie A c'erano attaccanti pazzeschi come lui, Gabriel Batistuta, Filippo Inzaghi che era fastidioso da marcare perché sempre al limite, appena toccato andava a terra ma faceva parte del suo stile". 

Hai bagnato l'esordio di Cristiano Ronaldo:
"Sì, giocavo come terzino destro. Si vedeva che era forte ma non così come è diventato, tanto merito a lui perché ha sempre cercato di migliorarsi". 

Chi vince il Mondiale?
"Non lo so, vedo che la Spagna si sia riconfermata come gioco pur avendo cambiato i giocatori. Non hanno mai perso l'abitudine di giocare molto bene, per me andranno fino in fondo".

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Sezione: Focus / Data: Mer 20 giugno 2018 alle 16:50
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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