Come può un club indebitato come l'Inter investire sul mercato così come sta facendo da gennaio? La domanda se la pone il Corriere dello Sport, che propone anche una risposta piuttosto articolata. "Erick Thohir ha capito che solo acquistando giocatori che accrescano il tasso tecnico della rosa è possibile colmare il gap esistente con le prime e permettere all’Inter di raggiungere la qualificazione alla Champions League - si legge -. La strategia con la quale si sono mossi il dg Fassone e il ds Ausilio è stata studiata a tavolino per non appesantire ulteriormente conti già piuttosto dissestati. L’Inter finora ha concluso a titolo definitivo solo due acquisti: quello di Murillo dal Granada e quello di Kondogbia dal Monaco. Nel caso del francese è stata “forzata” dalla concorrenza del Milan che ha scatenato un vero e proprio derby di mercato, vinto mettendo sul tavolo 30 milioni di euro pagabili in tre rate più altri 5 milioni di bonus e 3 di commissioni e costi accessori. Tutti gli altri arrivi, compresi quelli perfezionati a gennaio, sono stati “chiusi” con la formula del prestito con diritto (o obbligo) di riscatto. Fassone e Ausilio avevano già usata questa... soluzione un’estate fa nell’affare Dodò con la Roma (prestito biennale e pagamento a rate dal 2016 al 2019) e in quelli per M’Vila (prestito biennale dal Rubin Kazan) e Osvaldo (prestito annuale dal Southampton). Il prestito biennale con obbligo di acquisto molto gettonato nelle scorse settimane (è stato utilizzato per Montoya, Miranda e Jovetic) consente al club di Thohir di non mettere subito a bilancio il valore del giocatore e non aumenta i già pesanti ammortamenti presenti nei libri contabili nerazzurri. L’obbligo di acquisto matura dall’inizio del 2017 in poi e ciò consente all’Inter di respirare per questo e il prossimo esercizio economico, di provare a rientrare in quel -30 milioni imposto dall’Uefa quando a maggio ha stabilito la multa per il mancato rispetto nerazzurro delle norme sul Fair Play Finanziario. Questa formula però, se da un lato permette alla società di corso Vittorio Emanuele di avere più libertà di movimento nell’immediato, dall’altro le impone pesanti vincoli per il futuro visto che dal 2017-18 in poi l’Inter si è già impegnata a pagare circa 20 milioni a stagione". Fondamentali, ovviamente, saranno le uscite. E, in tal senso, gli uomini del mercato nerazzurro hanno già lasciato partire una quindicina di giocatori, ricavando circa 20 milioni. Ora toccherà al resto degli esodati lasciare Appiano Gentile (Shaqiri, Nagatomo, Andreolli, Schelotto, Taider e D’Ambrosio), sia per giocare con continuità (cosa che all'Inter non potrebbero fare), sia per alleggerire ulteriormente i conti del club nerazzurro. 
 

 

Sezione: Focus / Data: Mar 04 agosto 2015 alle 09:15 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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