Esteban Cambiasso si racconta ai microfoni di Inter Channel, a Click. Alcuni lo hanno messo in discussione, ma Moratti ha avuto sempre fiducia in Cambiasso e vuole continuare a puntare su di lui. Il Cuchu parla così del Presidente Moratti: "E' una persona squisita, impossibile trovare una persona simile nel calcio. Si approccia ai giocatori con una classe che fa la differenza". 

All'Inter Cambiasso ha incontrato Javier Zanetti, con cui ha un rapporto splendido: "E' un fratello trovato nella vita. Più di un'amicizia normale, abbiamo tante cose che ci uniscono, le nostre famiglie sono molto unite. Abbiamo attraversato momenti belli ma anche alcuni momenti difficili, al di fuori dal campo. E' molto più di un amico. L'immagine di lui che avevo prima non è quella che ho ora, soprattutto nella vita privata. Sui campi di allenamento poi è molto professionale, più di ogni immaginazione. Vive con un'allegria incredibile".

A Click mostrano a Cambiasso le foto della sua carriera. Non può mancare una foto del 22 maggio 2010: "La serata più speciale della mia carriera. Per quello che vuol dire l'Inter per me e la Champions per il mondo. Mi emoziono ancora a vedere quella foto. La maglia di Facchetti a Madrid ce l'avevo quasi per caso, mentre a Siena l'avevo chiesta alla famiglia. Questo dimostra quanto tengo all'Inter".

Capitolo nazionale: "Bellissimi ricordi. Al momento lo vivi con sofferenza. L'esordio in nazionale non è mai facili. Ho giocato due volte la Copa America, ho avuto la fortuna di giocare in un Mondiale. Purtroppo è mancata una vittoria importante. Siamo riusciti con le giovanili, ma mai con la prima squadra".

"Giocare nel Real Madrid - continua Cambiasso - è stata una grande opportunità. Ho avuto la possibilità di condividere lo spogliatoio con campioni anche fuori dal campo, come Figo, Roberto Carlos. Ho imparato tantissimo da Raul e dalla sua voglia di far bene tutti i giorni. L'ha dimostrato anche con lo Schalke 04. Sono giocatori che hanno vinto tutto e che davano il massimo ogni volta che scendevano in campo. Mi hanno insegnato questo, e anche l'umiltà. Bello vivere a Madrid, è una sensazione forte, ci torno volentieri, ho degli amici. Quando siamo andati lì per la finale, avevo detto che mi avrebbe fatto un doppio piacere vincerla lì. A Milano ancora di più. Allenare i bambini è una grande passione che ho. E' una realtà che dura da 5 anni, sono più di 200 bambini all'anno. Io e Pupi quando possiamo andiamo: è una passione. E' una soddisfazione vedere il sorriso di un bambino. Ai bambini bisogna insegnare che il calcio è uno sport di gruppo. L'obiettivo non è solo quello di insegnare le regole del calcio, ma di dare i valori giusti".

Cambiasso parla dei suoi fratelli: "Ho due fratelli, abbiamo la fortuna di essere molto legati. Da mio fratello portiere ho imparato questo mestiere e la professionalità. Mi ha insegnato i sacrifici e le rinunce che ho dovuto fare nell'adolescenza. E' capitano della squadra del nostro quartiere, che è tornata nella serie A argentina dopo 28 anni".

Nell'Inter è tradizione fare l'Asado: "Cerco di dare una mano a Walter (Samuel), che è quello che si occupa sempre di tutto. A servire ci pensano Diego (Milito) e Javier (Zanetti). L'Asado è un momento d'aggregazione, tutto nacque a Brunico 5/6 anni fa e abbiamo continuato. Sono preciso? E' vero, ma un po' di precisione serve in mezzo al casino".

Sezione: FOCUS / Data: Mer 18 aprile 2012 alle 17:49 / Fonte: Inter Channel
Autore: Guglielmo Cannavale
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