"Sono tornato a guardare l’Italia con passione, vedo ragazzi pieni di entusiasmo, innamorati della maglia azzurra e di tutti quei valori che io ho sempre portato in Nazionale. E’ questo che la gente pretende giustamente dai suoi calciatori, e non a caso la passione in Italia è alle stelle". Bobo Vieri, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, spiega la sua idea sulla Nazionale azzurra e l'ottimo Europeo fin qui disputato. "Me ne accorgo anche attraverso i miei social, respiro tanto orgoglio da parte dei tifosi, percepisco eccitazione per un gruppo che in campo non si risparmia, dà tutto, fino all’ultima goccia di sudore. E quando ti comporti così, il risultato passa anche in secondo ordine, perché a volte vincere o perdere è questione di semplici episodi, di buona o cattiva sorte, e il successo più importante è conquistare il cuore della tua gente, in quel momento hai già vinto".

Quanto c’è di Conte in questa Italia?
"E’ tutto lui di fatto. Ha carisma, personalità, sa ciò che vuole e riesce a ottenere il massimo dai suoi giocatori. Tatticamente, poi, è un fenomeno, preparatissimo, sempre a caccia di nuove soluzioni. Insomma, è uno coi coglioni, ha sempre in mano la squadra, chi non corre o non gioca per la maglia va direttamente a casa. E’ ciò che ci vuole, giusto così. La gente è orgogliosa di questa Italia, io per primo sono orgoglioso di 23 campioni e di un allenatore eccezionale, sono orgoglioso per ciò che danno sul campo".

In quanto Professore delle aree di rigore giudichi ora l’allievo Graziano Pellè.
"Pellè è stato eccezionale contro la Spagna. Ha giocato per la squadra, veramente. A volte chi capisce pochino di pallone definisce generosi degli attaccanti che in verità fanno al massimo 2-3 cose buone per la squadra. Pellè, invece, l’altra sera si è messo totalmente a disposizione della causa. Grazie soprattutto a lui hanno giocato bene tutti i reparti. Fantastico il lavoro spalle alla porta: col petto, di testa e proteggendo palla a terra ha fatto respirare in più occasioni difesa e centrocampo. Di sponda e con le spizzate di testa ha favorito gli inserimenti dei centrocampisti e l’azione dello stesso Eder che andava immediatamente a buttarsi negli spazi: 7 palle alte su 8 erano di Pellè, e poi lo trovavi sempre accanto al compagno in difficoltà. Quando in squadra hai uno così la tua difesa non è mai in affanno, e la palla da dietro esce anche più velocemente perché là davanti hai sempre un punto di riferimento pronto a ricevere o a creare spazi e dettare linee di passaggio per gli inserimenti degli altri compagni, i vari Giaccherini, Parolo, Candreva o Florenzi per intenderci".

Insomma, siamo partiti timidi, ma lei ora ci sta dicendo che iniziano a rispettarci sul serio in giro per il mondo?
"Adesso ci temono tutti. D’altronde quando hai un matto in porta e la miglior difesa del mondo sono cazzi per gli altri. Ragazzi, farci gol è difficilissimo, anzi è già durissima arrivare a tirare verso la nostra porta. Barzagli, Bonucci e Chiellini sono gli ultimi veri specialisti della difesa in campo internazionale: così cattivi, intensi e duri non ce ne sono più in giro. Gli altri non hanno idea di cosa significhi difendere in Italia: da noi giocano d’anticipo, mordono le caviglie in ogni zona del campo e sono sportellate continue".

Abbiamo chiuso noi il ciclo della grande Spagna?
"Può darsi, è anche normale che dopo 8 anni di successi e di calcio spettacolare arrivi il momento di un cambio generazionale. La Spagna ha tritato tutti dal 2008 in poi, e un po’ di fame viene meno alla lunga. In ogni modo, dietro ci sono già giovani fortissimi che spingono. Non avranno problemi a risalire".

Dove può arrivare questa Italia?
"C’è la Germania, la più forte del mondo in questo momento, squadra senza punti deboli secondo me. Dunque, non sarà semplice, ma di una cosa sono certo: i nostri ragazzi sputeranno sangue, non si risparmieranno e ci renderanno comunque orgogliosi. Abbiamo fame vera, loro magari qualcosina l’hanno lasciata per strada dopo il Mondiale in Brasile. Mi aspetto qualche altro stratagemma di Conte, secondo me non sono tanto tranquilli in Germania, anche perché sono loro ad aver tutto da perdere".

Chi le è piaciuto di più? Chi l’ha sorpresa positivamente?
"Payet della Francia".

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Gio 30 giugno 2016 alle 12:07 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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