"Noi pensavamo a migliorarci ogni giorno, c'era sempre molto lavoro da fare. Oggi, dal punto di vista tecnico, sono cambiate molte cose. Le esagerazioni nelle spese e l'esposizione mediatica spesso creano problemi. Le società che ogni anno sono costrette a ritirarsi dalle serie minori ai miei tempi rappresentavano un bacino per la ricerca dei giovani capaci di rinforzare il calcio italiano". Così Luigi Simoni parla del ruolo dell'allenatore nell'intervista concessa al Corriere dello Sport. "Ho fatto l'allenatore valorizzando più gli aspetti umani di quelli tecnici - dice l'ex tecnico dell'Inter -. Cercavo di far vivere bene i giocatori, di farli ragionare ponendo dei limiti, evidenziando la fortuna che abbiamo noi che viviamo e abbiamo vissuto di calcio, senza fare i sacrifici di altre categorie. Adesso ho la sensazione che la mentalità sia diversa e lo dimostra il fatto che spesso i giocatori non accettano il volere delle loro società. Le star che ho allenato all'Inter? Sì, ma questi campioni non erano prime donne. Calciatori come Ronaldo e Pirlo giocavano con una passione illimitata. Naturalmente, i soldi erano importanti, ma rappresentavano un aspetto secondario".

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Ven 02 febbraio 2018 alle 10:41 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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