Lunga intervista rilasciata da Leonardo, ex allenatore dell’Inter, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Il brasiliano ha parlato anche di Inter: “Se preferisco fare l’allenatore o il dirigente? Io non posso cambiare la mia natura. Sarò sempre un allenatore che ha un occhio al progetto. Nella mia vita ho colto le occasioni, e ringrazio di averle avute. Sono stato sei anni dirigente al Milan, la gente magari non lo sa e da fuori non vedeva nemmeno quello che facevo, ma con Galliani ho imparato tanto. Poi sono diventato allenatore, poi sono passato all’Inter, quindi è arrivato il Psg... La crisi del calcio italiano? L’Italia si è un po’ addormentata sugli allori, era sul tetto del mondo e ora non lo è più. Prima nel mondo si vedevano innanzitutto le partite italiane, ora quelle di Premier e Liga. Ma il movimento sta ripartendo. La Juve è un modello, ha sfruttato situazioni positive ed è risalita in fretta. Inter e Milan, e anche l’Atalanta ad esempio, pensano a ammodernare gli stadi: è un segnale. San Siro è un valore, ma bisogna guardare anche al futuro, sfruttare le possibilità che uno stadio può offrire per le finanze di un club. Comunque lo stesso dilemma si poneva a Parigi quando si parlava di un trasloco del Psg allo Stade de France. E se vuole il mio parere, fra Stade de France e Parco dei Principi avrei sempre scelto il Parco dei Principi per giocare. Questo però è sentimento e nel calcio bisogna pensare anche ad altro”.

Gli viene chiesto il giocatore al quale è rimasto più affezionato: “Dico Kakà che è tutto, dalla A alla Z. Mi rivedevo in lui, questa forse è la differenza con gli altri, e oggi è un mio amico. E’ la storia perfetta ma ogni giocatore ha la sua, e con tutti quelli che ho ingaggiato ho avuto un legame forte sul piano umano: non ho mai firmato il contratto con un giocatore senza prima studiarlo e parlargli. Per restare agli italiani, penso alle lacrime di Sirigu quando ha deciso di lasciare l’Italia per Parigi, o alla favola di Verratti, da Pescara al Psg con ambizioni europee, o a Thiago Motta, che ha voluto seguirmi in Francia nonostante una grande litigata all’Inter che ci ha avvicinato molto”.

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Gio 02 luglio 2015 alle 09:38 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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