Qualcuno ricorderà Kerlon, o forse più semplicemente ne rimembrerà le gesta col nome di Foquinha. Un racconto che inizia nell’estate del 2008, quando l’Inter sceglie di investire su questo talento che in Brasile dipingono come un fenomeno del futuro. Le credenziali ci sono tutte: a guardarne i video, si rimane praticamente a bocca aperta. Un metro e 67 per circa 63 chili, un fantasista formato tascabile, un barattolino di qualità classe 1988 che si conquista le attenzioni del panorama calcistico perché con il pallone in testa fa quello che vuole. Dal 2005, Kerlon nelle giovanili del Cruzeiro diventa proprio Foquinha. Il motivo è proprio questa abilità quasi innata nel controllare il pallone come una foca. Al Cruzeiro cresce e matura, dal 2005 al 2008. Si guadagna la nazionale brasiliana Under 17 e Under 20. Il mondo lo osserva, i difensori non lo sopportano. Era il 2007 quando Coelho, difensore dell’Atlético Mineiro, gli rifilò una spallata in faccia. Quel modo di giocare tanto strano quanto affascinante per chi lo osserva, è causa dell’ira di chi lo affronta. Anche da questo nasce la sfortunata propensione di Kerlon agli infortuni, una maledizione che si porterà dietro praticamente per tutta la carriera. Al Cruzeiro, in tre anni, non arriva a mettere in fila 30 presenze. Ma se le ginocchia non tengono, il talento resiste. Non solo magie con la testa, anche un dribbling spiccato e una discreta visione di gioco. Foquinha riesce comunque a prendersi la ribalta tra i giovani emergenti del Brasile. C’è addirittura chi lo paragona a Ronaldinho.
Così, nell’estate del 2008, ecco l’Inter. Nonostante l’infortunio ai legamenti del ginocchio, datato febbraio, i nerazzurri anticipano la concorrenza di mezza Premier e proprio in chiusura di mercato, chiudono con il Chievo un’operazione congiunta per portarlo in Italia. Verona come trampolino di lancio, l’Inter come punto d’arrivo. Il piano studiato dalle due società, però, si rivela un fallimento. Iachini prima e Di Carlo poi non puntano sul ragazzo, più fiducia a uomini di esperienza per centrare la salvezza al Chievo. A Verona il talento di Foquinha si appanna, travolto da piccoli problemi fisici che lo frenano in continuazione. Il debutto contro la Lazio, ad ottobre, è solo una delle quattro presenze che Kerlon colleziona nel Chievo. Troppo poco per una pepita che doveva diventare pezzo pregiato della miniera. Una meteora in pieno stile brasiliano, dall’amaro retrogusto di saudade. Dopo l’annata fallimentare al Chievo, l’Inter lo ritrova nell’estate del 2009. Foquinha ha un contratto fino al 2012, ma i piani dell’Inter non prevedono il suo reintegro. Mourinho vuole una rosa con pochi uomini, per Kerlon non c’è spazio. Anzi c’è, ma solo per nuovo prestito. Grazie al lavoro dell’agente Mino Raiola, si fa avanti l’Ajax. L’opzione giusta per Kerlon, una società che i giovani di talento sa come farli crescere. In partenza selezionato nella formazione Jong, quella giovanile, il brasiliano fa i suoi progressi. Fino al 13 novembre del 2009, quando il ginocchio sinistro fa crack per l’ennesima volta. Il rumore nemico per Foquinha è tornato, obbligatoria l’operazione in Italia e sei mesi di stop più rieducazione. Un calvario incredibile. Ma non ancora finito. Perché Kerlon torna in pista, nonostante la storia con l’Ajax sia finita.
E’ il luglio del 2010 quando Foquinha torna all’Inter. Ormai il sorriso è sparito, la forza di volontà no: “Voglio ripartire e provare a convincere Benitez”, i proclami del ragazzo all’inizio del ritiro. Ma quando il destino si impegna, riesce in tutto. E la maledetta serie di infortuni che tormenta Kerlon si arricchisce di un nuovo, inquietante problema. Questa volta alla caviglia: è il 13 luglio quando il brasiliano, con due interventi al ginocchio alle spalle, è costretto a operarsi alla caviglia. Un caso quasi incredibile, decisamente esasperante. Il talento che incantava il Brasile con le magie di testa è sparito. Nel gennaio del 2011, l’Inter annuncia la sua cessione in prestito al Paranà, in Serie B brasiliana. Indovinate come va a finire? Dopo cinque mesi, il ds del club Paulo César Silva spiega che “a causa delle lesioni avute in passato, il contratto viene rescisso. Il giocatore non può garantire il rendimento previsto”. E con l’Inter arriva la rescissione definitiva del contratto. L”incredibile carriera di Kerlon trova uno sprazzo di stabilità nel luglio 2011 al Nacional de Nova Serrana, società dello stato di Minas Gerais, che milita nel Campeonato Mineiro. Dove gioca ancora, a livello minore e con i soliti problemini cronici.
E’ il triste destino di una meteora passata dal sogno di diventare una star, come l’idolo Ronaldinho, a una carriera mediocre. Quelle prodezze con la testa tradite da un maledetto fisico, troppo debole. Foquinha: quando la sfortuna batte il talento.
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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