"Sono tifoso e innamorato interista. Lì ho iniziato e segnato i primi gol a San Siro. Mi lanciò Stramaccioni, con il quale poi ci siamo risentiti perché per entrambi c’era la Grecia nel destino. Dovevo andarmene per crescere, a 18 anni è difficile giocare tanto in una squadra così. Ma l’Inter resta nel mio cuore e ho un motivo più per cercare un gol al Milan". Lo dice alla Gazzetta dello Sport Marko Livaja, ex canterano nerazzurro e oggi attaccante dell'AEK Atene. Stasera, i gialloneri affronteranno il Milan in Europa League e il croato tornerà a giocare a San Siro.

Oltre a un personalissimo derby, è vero che poteva affrontare il Milan anche da ex?
"Verissimo. Avevo 16 anni e non mi ero ancora trasferito all’Inter. O meglio, loro mi cercavano ed ero già stato a Milano per parlare con il d.s. Ausilio, ma poi ero tornato in Croazia perché il contratto con l’Hajduk non era ancora scaduto e non potevo firmare con un nuovo club. Il Milan iniziò a chiamarmi e soprattutto a offrirmi molti più soldi. Ma quando do la mia parola non torno indietro. Nemmeno per soldi".

Nel Milan rientra il suo connazionale Kalinic: vi conoscete?
"Ci conosciamo bene. Siamo stati tutti e due a Spalato ma nelle giovanili nell’Hajduk non ci siamo incrociati perché lui è più grande. E’ bravissimo, lo seguo con attenzione come tutti gli altri croati che vivono qui".

Qui a Milano intende?
"Sì, è ancora un po’ la mia città e sono felicissimo di tornarci. Ho girato tanto in carriera, dall’Italia alla Russia, dalla Svizzera alla Spagna. Ma ad Atene sto benissimo e sento di poter restare ancora a lungo. In Europa League giochiamo benissimo e il Milan se ne accorgerà. A modo nostro, sappiamo essere forti".

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Gio 19 ottobre 2017 alle 10:55 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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