Di derby Sandro Mazzola ne ha giocati parecchi, 40 per l'esattezza, e tutti con la maglia nerazzurra. Il simbolo, insieme a Suarez e Corso, della Grande Inter di Herrera detiene ancora il record del gol più veloce mai segnato nella stracittadina milanese: "È il ricordo più bello, fu il mio derby preferito", ricorda con emozione. A 8 giorni dal match racconta in esclusiva a FcInterNews quello che per lui e tutti gli altri era ed è la partita più sentita di tutte.

Stiamo entrando nella settimana pre derby. Lei come viveva i giorni antecedenti alla partita?
“Io sono cresciuto con un allenatore che si chiamava Giuseppe Meazza che l’ultimo anno della sua carriera giocò nel Milan. Lui parlava sempre poco delle partite ma prima del derby era nervoso, e ci diceva: 'Ho una macchia nera sulla coscienza, ho giocato nel Milan. Allora quando vedo quelle maglie vi dico: dovete dargliene quattro, cinque. Fatelo per me'. Ecco, così è come sono cresciuto io come calciatore nei riguardi del Milan”.

E ora come li vive?
“Dal di fuori controllo cosa vuol fare l’Inter, do un’occhiata anche al Milan, per capire se quando vado a vederla devo tremare o posso stare tranquillo”.

Spalletti ha detto che il derby lo si assapora in ogni angolo della città. Milano ha ritrovato entusiasmo per le squadre. Oppure è sbagliato parlare al plurale?
“L’Inter ha avuto sempre presenze importanti allo stadio, mi pare che sia il Milan quello che ha recuperato più entusiasmo. Ma adesso lo rimanderemo giù”.

Il Milan arriva acciaccato, è più pericoloso?
“Inizialmente sarà più pericoloso perché la voglia di far vedere di questi nuovi che son più bravi degli altri sarà forte. Lì sta all’Inter bloccarli subito in modo che possano cominciare a farli dubitare e colpirli”.

Le parole di Berlusconi hanno destabilizzato l’ambiente?
“Non lo so, bisognerebbe essere lì. Credo che con tutto quello che ha fatto e che continua a fare per il Milan, quello che dice vada sempre bene”.

È ironico?
“No no, anzi. Fassone e Mirabelli farebbero bene ad ascoltarlo, però è meglio che non lo facciano così il Milan non va bene!”

Al contrario Moratti ha un buon rapporto con Suning. È un presidente ufficioso?
“Quando si parla di Moratti si parla di Inter: dal padre, a lui, alla famiglia tutta. Incarnano la passione Inter in una maniera incredibile. Moratti è sempre pronto ad aiutare il club, non gli servono cariche istituzionali”.

Il suo derby più bello fu quello dell’esordio (gol dopo 13 secondi, record assoluto, ndr). Ma il più brutto?
“Non ricordo esattamente l’anno, so che a noi serviva vincere per qualificarci in Coppa Campioni e non riuscimmo. Abbandonammo il campo con le lacrime agli occhi”.

“Credo che un’Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più. Ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa” recita un passaggio di RadioFreccia, film di Luciano Ligabue. Qual è l’Inter più bella dopo la sua?
“L’Inter dei record, c’erano grandi nomi: Matthäus su tutti, era eccezionale. Era una squadra che aveva temperamento, aveva voglia di vincere, combatteva. Era Inter”.

Crede che l’Inter possa tornare a rappresentare quella passione e quella voglia di portare in alto il blasone?
“Con questo allenatore ce la possono fare”.

Ma in quanto tempo?
“Non diamone troppo: un anno o due. Massimo”.

Sezione: Esclusive / Data: Sab 07 ottobre 2017 alle 18:24
Autore: Filippo M. Capra / Twitter: @FilMaCap
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