Tra i tanti giovani che sono andati a Prato dopo il gemellaggio tra l’Inter e il club toscano c’è Morten Knudesn, ex Primavera classe 1995 arrivato a Milano dal Midtylland, frenato nelle scorse stagioni da infortuni che ne hanno limitato l’esplosione nel nostro calcio. Quest’anno sembra essere quello giusto per farsi notare nel calcio dei grandi. Ecco le sue parole sulla stagione in corso e sulle aspirazioni future a FcInterNews.it, senza dimenticare modelli e un possibile ritorno a San Siro: “Ho scelto il Prato perché era una squadra dove c’erano tanti giovani e avevo la possibilità di giocare. E poi cercavo una piazza per tornare al top fisicamente, il mio obiettivo quest’anno è giocare a calcio. Mi trovo molto bene qui, tutti sono molto bravi con me, mi trovo davvero bene. Il mio arrivo all’Inter? Sono arrivato con poca esperienza e dopo un solo giorno mi sono fatto male al flessore, sono stato fuori 4 mesi, è stato duro come periodo per me. Era un altro mondo rispetto alla Danimarca, ma una grande esperienza. Forse gli infortuni mi hanno frenato un po’ dal mio arrivo a Milano, se no potevo certamente fare di più, a sensazione mia. Ora io però penso solo al futuro e a ciò che posso fare quest'anno. La Lega Pro? E’ un campionato molto duro a livello fisico, si corre di più, si deve avere più forza per vincere i contrasti. Per me il livello è buono, anche di gioco. Non è la Serie A, ma è uno step avanti rispetto all’anno scorso”.

Per Knudsen l’Inter resta un sogno: “Per forza sogno di giocare in prima squadra, ma ora devo stare bene fisicamente. Questo è davvero importante, poi ovvio che io abbia tanta voglia di giocare con i nerazzurri. Chi mi ha aiutato? Non saprei, dico Cambiasso, che quando sono andato ad allenarmi coi big mi ha aiutato un po’. E il connazionale Olsen? Non lo sento da tanto, parlo con quelli che sono qui a Prato, siamo in tanti, in dieci”.

I modelli per il centrocampista sono degli assoluti fuoriclasse nel ruolo: “Mi è sempre piaciuto guardare Steven Gerrard, Frank Lampard e Paul Scholes. Quelli sono i tipi di giocatori che io sogno di diventare in futuro”.

Si chiude con l’obiettivo del Prato in questa stagione, sperimentale, la prima del gemellaggio con l’Inter: “Siamo una squadra giovane, non dobbiamo pensare a promozione o salvezza. Dobbiamo fare il meglio possibile, migliorare sempre, senza limiti”.  
 

Sezione: Esclusive / Data: Mer 15 ottobre 2014 alle 21:06
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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