I tifosi nerazzurri possono stare tranquilli. “Suning è una realtà solida. Che investe nell’Inter, seguendo quelle linee guida di business e merchandising che hanno fatto grandi le big europee”. Parola di Kevin Cauet. Uno che più di tutti conosce la realtà nerazzurra e quella cinese. Figlio di Benoit, il mister italo transalpino ha guidato per un anno e mezzo le giovanili dell’Inter Academy direttamente dal Paese Asiatico, vivendo quindi in prima persona, anche da Nanchino, l’impegno della Società per la causa interista (qui il link contenente anche varie foto della sua avventura).

Partiamo col suo presente. 27 anni e la prima sfida professionistica con i grandi…
“Sono assistente allenatore della Prima squadra del Botev Vratsa, club di Serie B in Bulgaria. Un’opportunità per la quale non ho avuto dubbi. Attualmente siamo secondi, mancano 4 partite alle fine del campionato. C'è solo da lavorare, i conti si fanno alla fine”.

Come è stato vivere in Cina? Che sensazioni ha provato?
“Un’esperienza straordinaria sia dal punto di vista personale che da quello lavorativo. Ho scoperto un nuovo mondo. Personalmente mi ha fatto capire tante cose su me stesso. Ricordo solo emozioni positive, momenti indimenticabili. Per tre permanent coaching di un totale di circa un anno e mezzo, lavorando con i partner dell’Inter Academy. Inizialmente non è stato semplice, ma poi ci siamo tolti delle belle soddisfazioni vedendo i progressi dei ragazzi, di fatto la cosa più importante”.

L’Inter Academy è un gran bel progetto…
“Strategicamente parlando ha anticipato tutti i club in Europa. Un qualcosa di innovativo. Esporti il tuo brand, il tuo savoir faire e sviluppi il calcio giovanile. Aiuti i ragazzi e tecnici del posto facendoli crescere. Una strada intelligente”.

Lì i tifosi come vivono la Serie A? Ce ne sono di sfegatati nerazzurri?
“Assolutamente. Vent’anni fa in Cina si trasmetteva solo la Serie A, alcuni supporter sono libri viventi. Conoscono alla perfezione tutte le statistiche. L’Inter è sempre stata particolarmente amata e seguita. È un piacere e un onore rappresentarla. Sono rimasto colpito dalla passione per questi colori nonostante vivano dall’altra parte del mondo. Ricordo una sala piena zeppa di interisti cinesi in occasione nel derby, nonostante si giocasse di notte”.

Pensa che Suning davvero punterà a far tornare l’Inter sulla cima del mondo?
“A livello di business è una società importante a livello mondiale. So che vogliono puntare in alto, fare le cose in grande. Non sono venuti a Milano per scherzare. Adesso puntano maggiormente sulla qualità degli investimenti, intervenendo dove serve. Conta il campo. Sono in linea con gli obiettivi di inizio stagione. E il club sta diventando sempre più sano a livello di bilancio. I tifosi non si preoccupino. Serve ancora tempo ma il progetto per farlo è iniziato e a mio avviso verrà portato a termine”.

Tra gli altri, a Milano e non in Cina, ha allenato il figlio di Stankovic, di cui si parla benissimo…
Dejan ha tre figli. Tutti super educati. Sono una famiglia con grandi valori e che mette il rispetto al primo posto. Io ho allenato Stefan all’Accademia Inter. Già a 14 anni si vedevano le sue qualità. Col suo cognome non era facile per lui esprimersi al meglio. Ma lavorando sodo ci è riuscito. Come Filip e Aleksandar”.

Come finisce il Derby d’Italia?
“Dovessi giocare un euro punterei sull’Inter. I bianconeri sono reduci dall’eliminazione con il Real Madrid e dalla sconfitta contro il Napoli. Non è un momento semplice per loro. San Siro sarà una bolgia. I nerazzurri hanno sempre fatto bene con i top club. Quindi non vedo perché in questo match così importante non debbano dare l’anima e centrare magari il risultato”.

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Sezione: Esclusive / Data: Mar 24 aprile 2018 alle 14:15
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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