Roberto Mancini è stato chiaro: per l'Inter che ha in mente occorrono ancora due attaccanti (uno è proprio il nuovo arrivato Stevan Jovetic), un centrocampista centrale e un terzino sinistro. I tasselli pian piano stanno andando al loro posto, il Mancio spera di completare il mosaico il prima possibile. E intanto si lavora anche sulle uscite. Un nome che merita attenzione è senz'altro quello di Davide Santon, protagonista di una delle vicende più complesse da interpretare.

DA TITOLARE A CEDIBILE – Arrivato lo scorso gennaio su espressa richiesta del tecnico jesino, subito titolare nonostante i tanti mesi di assenza, l'ex "bambino" di mourinhana memoria sarebbe dovuto essere il titolare della fascia destra per l'Inter stagione 2015-2016. Poi qualcosa è cambiato. Dopo 12 presenze consecutive, nel finale della scorsa annata Mancini lo ha lasciato ai margini, ufficialmente per una sorta di "crisi di rigetto" conseguenza degli sforzi accumulati dopo il lungo periodo trascorso ai box. Ma non è tutto qui, perché poi a giugno il laterale ex Newcastle finisce sorprendentemente sul mercato: lo vuole il Watford, pronto a pagare 10 milioni per lui e Kuzmanovic. Il problema è che Santon al club neo promosso in Premier non vuole proprio andare (anche perché la proposta d'ingaggio non viene ritenuta adeguata) e ha la ferma idea di continuare con il nerazzurro addosso, soprattutto dopo essersi sentito dire che il club puntava su di lui per il futuro soltanto poche settimane prima.

SERVE FIDUCIA – Mancini non è un allenatore che passerà alla storia per il grande rapporto con i suoi giocatori: il Mancio è uno di campo, schivo, geloso della sua autonomia e difficilmente si mostra morbido al gruppo. Rapporto professionale di lavoro e stop. Santon, al contrario, è un ragazzo sensibile, che ha bisogno di sentirsi importante per offrire il meglio. In poche parole, ha bisogno di sentire la fiducia totale, quella che aveva da Alan Pardew al Newcastle.

CALMA APPARENTE – Al momento si vive una sorta di "calma apparente". Non ci sono offerte che possano tentare di nuovo la dirigenza nerazzurra, sempre più decisa a sacrificare Nagatomo per far cassa. Dovesse uscire il giapponese – come ormai probabile –, Mancini resterebbe con soli tre terzini (Montoya, D'Ambrosio e Santon stesso visto che Dodò è ancora ai box), con la necessità evidente di acquistarne un quarto di piede mancino. Tutto quindi lascia intendere che Santon resti ancora all'Inter, anche se bisognerà capire quale posto avrà nelle gerarchie del tecnico nerazzurro. Poi è vero che nel calciomercato "mai dire mai", ma questo vale per chiunque. D'altronde, non sarebbe la prima volta per il canterano nerazzurro dover preparare i bagagli in fretta e furia proprio agli sgoccioli del mercato. Stavolta lui spera che la storia sia diversa: vuole l'Inter e vuole un po' di serenità, per poi confidare in una chance di dimostrare in campo tutto il suo valore.

 

Sezione: Esclusive / Data: Dom 26 luglio 2015 alle 23:12
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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