A tre giorni dalla magica serata del Mapei Stadium, dove l'Inter Primavera ha realizzato lo storico back-to-back scudetto sublimando una stagione da mettere negli annali della storia del Settore giovanile del club, Manuel Lombardoni, capitano dei nerazzurri Under 19, ha concesso un'intervista esclusiva ai microfoni di FcInternews.it. Ecco le parole del difensore bergamasco classe '98:
Ancora complimenti per la stagione e i tre trofei messi in bacheca. Partiamo dalla fine, che cosa hai provato nel sollevare nel cielo di Reggio Emilia la Coppa dello scudetto da capitano?
"Sicuramente è una grande emozione avere avuto l'opportunità di alzare questa Coppa, la terza in stagione, a culmine di un'annata molto lunga e ricca di soddisfazioni. Ho provato una gioia incredibile”.
C'era lo Stato Maggiore interista a Reggio Emilia, ti è rimasto impressa qualche parola di qualche dirigente dopo la vittoria?
“La dirigenza semplicemente ci ha fatto i complimenti per il percorso fatto e per la vittoria dello scudetto. Erano molto felici”.
Sei stato il condottiero del gruppo forse più forte che il Settore Giovanile abbia avuto a disposizione in tempi recenti: ad agosto, ai nastri di partenza, avete sentito un senso di responsabilità maggiore quando la società ha messo a disposizione di Vecchi ragazzi del calibro di Zaniolo, Colidio e Odgaard? Chi di questi tre ti ha colpito di più?
"Sapevamo da quando ci siamo ritrovati in ritiro che eravamo un gruppo forte, le basi per costruire una squadra importante c'erano. L'abbiamo costruita nel tempo grazie al lavoro quotidiano, piano piano conoscendoci e crescendo come gruppo. Dei tre che hai detto sono tutti giocatori molto forti, non ce n'è uno che mi ha colpito più degli altri, tutti e tre hanno grande qualità che sono state esaltate dal gruppo, che a sua volta è stato esaltato da loro”.
Il primo trionfo della serie è stata la Supercoppa italiana conquistata con la Roma, la prima nella storia dell'Under 19 interista. Per te è stata la prima volta a San Siro: che significato ha avuto per te scendere in campo alla Scala del Calcio?
"Giocare quella partita è stata un'emozione grandissima, entrare in questo grande stadio non è cosa da tutti i giorni. Siamo stati bravi a reggere la pressione che San Siro può dare e a disputare una buona partita, risolta ai supplementari quando ormai i rigori sembravano arrivare: vincere un trofeo a San Siro, per di più la prima Supercoppa a livello di Settore Giovanile, è stata una grande soddisfazione".
L'altra gara giocata al Meazza è stato il 3-3 pirotecnico, poi conclusosi con la vittoria ai rigori, contro lo Spartak Mosca in Youth League. Torneo che ha avuto un epilogo amaro agli ottavi di finale, proprio nella lotteria dagli undici metri, nel match contro la corazzata Manchester City. Dove tu, dopo l'errore di Zaniolo, hai mandato sulla traversa il secondo match point: è il rammarico più grande di una stagione praticamente perfetta?
“Forse sì. L'esperienza in Youth League è stata complessivamente positiva. Ovviamente essere usciti ai rigori, dopo aver affrontato una grande squadra come il City, ha fatto male al momento, però è servito per rafforzarci ancora di più. Abbiamo colto le cose positive di quella partita e ne abbiamo fatto tesoro per il prosieguo della stagione".
Stefano Vecchi, secondo Samaden, è il vero top player della Primavera: tu che ormai ha imparato a conoscerlo da qualche tempo, sai dire quale è il suo segreto? Secondo il tuo giudizio personale, è giusto che colga l'occasione di allenare in Serie B?
"Sicuramente i risultati parlano per il mister, è una persona molto esigente che chiede tanto e allo stesso tempo dà tanto. Lui e il suo staff sono stati la risorsa principale per questa squadre per il lavoro fatto in questi anni di successi in Primavera. Per quanto riguarda il futuro, come ha già detto dopo la finale, verranno fatte delle valutazioni insieme alla società"
Parlando di calcio professionistico, quello a cui ambisci, sei stato qualche volta a stretto contatto con la prima squadra: come descrivi Spalletti e la sua attenzione per i giovani?
"Ho avuto l'opportunità di essere stato a contatto con la prima squadra e aver fatto qualche panchina in Serie A. Durante l'anno, ci sono stati ragazzi che si sono allenati con la prima squadra; il mister è sempre molto coinvolgente, ti fa sentire parte del gruppo quando sei con loro, e ovviamente ha un occhio di riguardo per i ragazzi".
Ti sei allenato con gente come Skriniar, Miranda e Ranocchia: che consigli ti hanno dato? Ti ispiri a qualcuno di loro o hai anche altri idoli?
"Ho cercato di prendere il più possibile da ognuno di loro, giocandoci a fianco anche solo guardandoli hai l'opportunità di imparare tanto".
Cinque volte convocato con i grandi (in panchina con Genoa, Fiorentina e Lazio in campionato, oltre alle gare di Coppia Italia con Milan e Pordenone), hai pensato che ce l'avevi fatta ragionando tra te e te quando ha ricevuto la chiamata? Hai sperato nell'esordio, alla luce anche delle diverse defezioni dei centrali?
"Sicuramente ho realizzato uno dei miei sogni, raggiungendo le convocazioni prima in Coppa Italia e poi in Serie A. Già solo il fatto di essere seduto in grandi stadi, in mezzo a questi campioni, era già un sogno realizzato, poi esordire sarebbe stato quel qualcosa in più".
A proposito di colleghi di reparto, ti sarà capitato di leggere in queste ore dell'accordo tra Inter e Atalanta per Bettella a 7 milioni di euro: ti sorprendono queste cifre? Davide è già pronto al salto in prima squadra?
“Davide è un giocatore molto forte, che ha dimostrato, giocando quest'anno sotto età, tutte le sue qualità. Penso possa essere pronto, se una squadra è disposta a fare questo investimento nei suoi confronti vuol dire che ha visto quello che può dare. Gli auguro solo il meglio, se lo merita".
Si è parlato di giovani della cantera utili per fare plusvalenza per il club, che poi si garantirà per tutti il diritto di recompra. Si sono fatte ipotesi per Zaniolo, Emmers, Radu, Pinamonti, Valietti, Sala e Odgaard: il tuo nome non compare in chiave mercato, tu che percorso immagini per il tuo futuro?
"Per il mio futuro non so ancora cosa accadrà, deciderò con la mia famiglia, il mio procuratore e la società quello che sarà il meglio per me. L'obiettivo della prossima stagione è riuscire a ritagliarmi uno spazio nel calcio dei grandi perché penso che la cosa più importante sia poter giocare e crescere".
Hai ricevuto consigli da Vecchi e Samaden in tal senso?
“Sicuramente ascolterò i consigli di quelli che ne sanno più di me, il prossimo sarà il mio primo anno tra i grandi e ovviamente deciderò il meglio per me”.
Il sogno è sicuramente esordire in prima squadra un giorno...
"Sono molto legato a questa grande famiglia che è l'Inter, un giorno spero di vestire questi colori ed esordire in Serie A con questa maglia. So che non è facile, ma lavorerò ogni giorno per cercare di raggiungere questo obiettivo".
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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