Michele Di Gregorio è uno dei portiere più interessanti di tutto il panorama italiano. Laureatosi campione d’Italia con la Primavera nerazzurra nella scorsa stagione, il giovane classe ’97 è stato girato in prestito al Renate per farsi le ossa. Con risultati finora semplicemente straordinari. Il giovane estremo difensore ha subito solo una rete, tra l’altro da palla inattiva. La sua nuova squadra guarda tutti dall’alto della graduatoria e lui ad oggi è il portiere meno battuto di tutti i campionati professionistici italiani. Raggiunto in esclusiva da FcInterNews.it Di Gregorio racconta la sua attuale avventura, senza dimenticare i trascorsi nerazzurri.

Direi che a Renate le cose vanno alla grande…
"Non poteva esserci partenza migliore. Siamo primi e felicissimi di quanto abbiamo fatto. Anche a livello personale tutto procede per il meglio. Mi sono ambientato subito anche grazie ai miei compagni. Sto cercando di dare il mio contributo. Se ho subito solo una rete, che significa che siamo la difesa meno battuta del torneo, è merito di tutti".

A dire il vero siete la difesa meno battuta di tutti i campionati professionistici in Italia. Quindi nessun portiere nell’intera Penisola ha preso meno gol di te. Cosa si prova?
"Un’emozione chiaramente positiva. Perché subendo poche reti è più facile vincere. E portare a casa punti importanti. Sarebbe bello che la statistica attuale potesse essere la medesima anche al termine della stagione. Non sarà facile. Adesso è ancora presto e in futuro le cose potrebbero diventare più difficili, dato che ci sono tante sfide da giocare".

L’obiettivo è la Serie B?
"Quello iniziale è di salvarci. Ma non ci poniamo limiti dopo un avvio di stagione così positivo. Se dovessimo regalarci i playoff o addirittura la vittoria del torneo sarebbe un sogno".

Che differenze hai trovato tra l’Inter Primavera e il Renate?
"Sinceramente le diversità si notano nelle strutture. Ovviamente il centro sportivo dei nerazzurri è da Serie A. Ma a Renate si lavora davvero bene. La società è seria, i dirigenti ci fanno sentire importanti. Siamo messi nelle giuste condizioni per poterci esprimere. Per questo sono davvero contento della scelta effettuata".

Sei rimasto in contatto con qualche ex Primavera nerazzurra?
"Sento spesso Pina(monti) e ho scritto a Vanheusden per un grande in bocca al lupo dopo l’infortunio subito. Mi è spiaciuto per quello che gli è successo, ma tornerà più forte di prima".

Credi che nella tua vecchia squadra ci sia qualche sicuro top player?
"Se giochi nella Primavera dell’Inter hai le caratteristiche e le credenziali per diventare professionista. Su tutti però dico Pinamonti. Si capisce subito che ha delle qualità maggiori rispetto alla media. E non a caso Spalletti lo ha voluto con sé".

E come sono andati i tuoi allenamenti con i grandi?
"Bene. Ho partecipato al ritiro e preso parte al tour negli USA. Forse è stata l’esperienza più bella da quando gioco a calcio".

E come si sono comportati con te i senatori nerazzurri?
"Tutti sono stati disponibili, prodighi di consigli. Pronti ad aiutare noi giovani. Io poi in particolare devo citare Handanovic. A mio parere in questo momento è il miglior portiere in Italia. Mi sono trovato benissimo a lavorare con lui".

Ma ride qualche volta?
"Assolutamente. È solo una leggenda quella per cui non rida o sorrida mai. Fuori dal campo eccome se scherza. Poi tra i pali è normale che sia concentrato, ma solo per svolgere al meglio il proprio mestiere".

Ti ha dato qualche consiglio?
"Diciamo che ho provato a rubargli qualche segreto negli allenamenti. Ho notato come curi tantissimo i particolari e io stesso voglio applicarmi come lui. Poi è da esempio il suo atteggiamento, un professionista al 100%. Il primo ad arrivare, l’ultimo ad andarsene via".

Come lui sei un para rigori. Come si impara a neutralizzare i tiri degli avversari in questi casi?
"Più che una tecnica credo che uno debba avere qualcosa dentro. E Samir ha sicuramente questa caratteristica. Anche io mi riconosco questo pregio, avendo respinto un po’ di penalty. Però mica li ho parati tutti…". 

Quando Handanovic andrà in pensione ti piacerebbe prendere il suo posto tra i pali della Beneamata?
"Sarebbe un sogno esordire a San Siro con i colori con i quali sono cresciuto. Se dovessi scegliere una squadra dove ambire a giocare dico l’Inter. La mia seconda famiglia. Ma adesso penso a togliermi tante soddisfazioni con il Renate. Dove sono felice e voglio migliorare giorno dopo giorno".

Sezione: Esclusive / Data: Gio 05 ottobre 2017 alle 15:55
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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